LE RILEVAZIONI
Paralisi di Cargo City, a Malpensa le merci vanno a rilento
L’Associazione nazionale agenti merci aeree (Anama) propone un blocco cargo di 48 ore per smaltire le giacenze di magazzino

La Cargo City di Malpensa è in affanno. I dati dell’Associazione nazionale agenti merci aeree (Anama) sul trasporto delle merci rivelano che, nello scalo varesino, l’80 per cento delle operazioni non rispettano lo standard di servizio. Il rischio è che i vettori preferiscano il Nord Europa penalizzando il Made in Italy. Anama chiede «un blocco del cargo aereo fino al completo smaltimento delle giacenze».
ALBERTINI (ANAMA): «I RITARDI INDEBOLISCONO LA COMPETITIVITÀ»
Dal secondo trimestre del 2023, l’aeroporto di Milano Malpensa registra un trend negativo di performance determinato dai disservizi presso i magazzini dei due principali handler aeroportuali (Alha e MLE-Bcube) in termini di elevati tempi di gestione delle merci e conseguenti ritardi nelle consegne verso i clienti finali.
«Gli impatti di questi disservizi sono tutti a carico della merce che raggiunge in ritardo i clienti finali indebolendo così la competitività e aumentando i costi diretti ed indiretti delle imprese italiane di produzione e di import-export sui mercati internazionali - tuona Alessandro Albertini, presidente di Anama -. La crisi del settore cargo a Malpensa è l’esito dell’assenza di pianificazione strategica a livello nazionale per il trasporto aereo, di anni di mancati investimenti e manutenzioni nella Cargo City ripartiti solo due anni fa e di una scarsa qualità nel livello di servizio.
TEMPI DI GESTIONE DELLE MERCI OLTRE I LIMITI
Anama ha effettuato una rilevazione prendendo in considerazione un campione rappresentativo di aziende di spedizioni e dall’indagine risulta che: «A novembre 2023 e di nuovo a gennaio 2024, l’80 per cento circa delle spedizioni in import arrivate a Milano Malpensa sono state gestite con tempistiche superiori del 50 per cento rispetto al livello fissato dalla Carta dei Servizi Merci». Tempi di gestione che sono fissati in sei ore per i voli Bup, in 9,5 ore per i voli passeggeri e 18 ore per i voli cargo, con un limite previsto di operazioni fuori standard dell’otto per cento.
«A queste criticità si sono sommati a Malpensa continui scioperi del personale di magazzino di Alha e MLE, che devono far riflettere e che devono trovare una soluzione strutturale, senza la quale l’aeroporto non potrà ripartire - prosegue Albertini -. Nell’immediato occorre un piano di intervento emergenziale per ripristinare l’operatività presso il primo aeroporto cargo del Paese».
«SERVE UN BLOCCO CARGO DI 48 ORE»
Nel corso dell’ultima recente riunione del Comitato per la regolarità e qualità dei servizi aeroportuali gli operatori di handling aeroportuale hanno espresso una visione ottimistica con riferimento allo smaltimento dell’arretrato.
Anama ha proposto al gestore aeroportuale Sea e alla direzione Enac di Malpensa: un blocco cargo per almeno 48 ore per consentire agli operatori di smaltire le giacenze di magazzino; un blocco dei due principali handler aeroportuali, Alha ed MLE, per almeno 48 ore al fine di consentire agli operatori di Handling di smaltire le giacenze di magazzino; lo spostamento del traffico di alcuni vettori aerei su altri handler per almeno un anno al fine di ridistribuire il traffico in arrivo sullo scalo e ripristinare operatività ordinaria; lo spostamento di alcuni vettori aerei cargo su altri aeroporti nazionali.
«Di fronte a questa situazione critica del settore cargo e al continuo evolversi del mercato - conclude Albertini - chiediamo con urgenza un tavolo con tutti gli stakeholder dedicato al cargo aereo italiano per definire nuovi modelli di business con regole certe ma soprattutto trasparenti per il mercato per la tutela della competitività del Made in Italy, dell’occupazione e della filiera del trasporto aereo».
© Riproduzione Riservata