L’AREA PROTETTA
Parco del Ticino, caccia alla legna
Boom di richieste per taglio di alberi nei boschi privati. È l’effetto del caro gas: 830.000 lombardi sono in arrestato con le bollette

In Lombardia, al Parco del Ticino, è boom di richieste di taglio di alberi nei boschi di proprietà privata che si trovano all’interno dell’area protetta. Le richieste agli uffici dell’ente, alla riapertura della stagione del taglio, quest’anno partita il 15 ottobre, arrivavano un tempo alla spicciolata mentre ora le domande giunte via mail sono già decine e alla Dogana di Tornavento, dove c’è uno sportello di ricevimento, gli appuntamenti sono esauriti fino a metà novembre.
È stato l’aumento del costo del gas (sono allo studio misure a livello europeo) degli ultimi mesi a ridare indirettamente valore al legname, in particolare in previsione dell’inverno e come fonte alternativa di riscaldamento.
Il prezzo? Una legnata
Così vola il prezzo di legna da ardere e dei pallet. Stando a dati dell’Aiel (l’Associazione Italiana Energie Agroforestali), all’incremento della domanda (e alla carenza di importazioni, dovuta alla riduzione dell’export da parte di Paesi come Slovenia, Bosnia e Croazia) è seguito un incremento del 30-50% sui prezzi a tonnellata rispetto al 2021.
Singoli, aziende, imprese agricole, enti che possiedono appezzamenti a bosco nel Parco vedono quindi la possibilità di ottenere una materia prima di grande valore, da rivendere o utilizzare in vista di un inverno in cui si paventa un razionamento del gas.
L’obiettivo del Parco è scongiurare tagli incontrollati e di riuscire a preservare il capitale naturale, trovando un punto di equilibro fra il diritto di proprietà e una gestione del bosco ecologicamente corretta.
Caro gas, bollette insolute
Il caro bollette ha messo in crisi le famiglie e fatto crescere a dismisura le utenze che non riescono a pagare. Negli ultimi nove mesi, a causa appunto dell’aumento dei prezzi energetici, 830.000 lombardi hanno saltato il pagamento di una o più bollette luce e gas. Il dato arriva dall’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, che ha anche messo in luce come il numero di morosi sia destinato ad aumentare se i prezzi continueranno a crescere.
L’analisi ha individuato in 569.000 il numero di residenti in Lombardia che potrebbero trovarsi nell’impossibilità di pagare le prossime fatture.
Un fenomeno che riguarda anche le spese condominiali; sempre secondo l’indagine, sono 350.000 i lombardi che hanno saltato una o più rate del condominio e se i rincari dovessero continuare 438.000 potrebbero non pagare le prossime.
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