IL RIPIANO
San Giulio presta soldi a San Bernardo
Parrocchia di Castellanza deve pagare i conti: la “consorella” ricca le gira 40mila euro

C’è chi sta peggio e chi sta meglio. Anche nella chiesa.
Così, la Parrocchia di San Giulio presta 40mila euro a quella di San Bernardo
Insomma, quella di Castellanza è una comunità religiosa unita in tutto e per tutto, al di là delle divisioni tra campanili, tranne quando si tratta della gestione dei soldi.
In pratica, è questa la sensazione di molti fedeli della Comunità pastorale dei santi Giulio e Bernardo a seguito dell’avviso diramato con il settimanale distribuito dopo le messe di sabato 20 e di ieri, domenica 21 gennaio.
La lunga comunicazione firmata dal parroco, don Walter Magni, aggiorna i castellanzesi - con oltre tre mesi di ritardo - sulle decisioni prese dai Consigli degli affari economici delle due parrocchie cittadine riuniti in seduta comune lo scorso 9 ottobre.
Vi si legge che «la Parrocchia di San Bernardo non riuscirà a far fronte ai debiti dei prossimi mesi, in particolare al pagamento dell’assicurazione e a quello delle bollette» e che «non è in grado di affrontare finanziariamente le spese di manutenzione, sia ordinaria sia straordinaria, che si rendono necessarie per il mantenimento del proprio patrimonio edilizio costituito unicamente dalla chiesa, dall’oratorio e dalla casa parrocchiale».
Una situazione di difficoltà che ha portato il sacerdote, «in accordo con i due Consigli per gli affari economici», a decidere che «la Parrocchia di San Giulio, attingendo alle proprie disponibilità bancarie, bonifichi alla Parrocchia di San Bernardo, entro il 31 dicembre 2017, la somma di 40mila euro sulla quale, per accordo unanime, non matureranno interessi».
I parenti ricchi tendono dunque la mano a quelli poveri, per usare una metafora che si addice al caso, specificando però che «l’eventuale restituzione della predetta somma sarà oggetto di valutazione da parte dei due Consigli riuniti in occasione della rendicontazione di bilancio».
Inoltre, la decisione è stata presa «sulla base dei principi di solidarietà e condivisione che già hanno portato la Diocesi a costituire la Comunità pastorale dei santi Giulio e Bernardo in Castellanza».
Ma se la comunità è unica, ci si domanda in città, non dovrebbe essere comune anche la cassa, senza distinzioni tra chi ha più disponibilità e chi ne ha meno?
«Giuridicamente si tratta di un prestito, ma in realtà è un dono, una regalia da una Parrocchia all’altra e questa mi sembra una cosa molto bella», spiega don Magni.
«Bisogna chiarire che canonicamente esiste una Comunità pastorale, ma giuridicamente le due Parrocchie restano tuttora entità divise di fronte allo Stato, con gestioni economiche separate. Ho ritenuto opportuno dare ufficialmente la notizia del prestito per ragioni di trasparenza, mi sembra giusto che le persone siano informate».
E d’ora in poi «per quanto concerne le spese che le due Parrocchie dovranno affrontare per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e per nuove iniziative da intraprendere, queste verranno discusse dai due Consigli per gli affari economici riuniti in seduta comune, con l’attenzione che i relativi costi siano a carico di entrambe le parrocchie, indipendentemente da quella che usufruirà dei servizi, in relazione alle proprie capacità economiche e finanziarie».
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