IL CONTRIBUTO
Per Mauro la poesia si fa in tre
Neri, Tipaldi e Minola i vincitori del Premio Maconi 2013: cronaca d'una serata speciale

"Ci ritroveremo ancora
in questa distanza".
Sono proprio i versi di Mauro Maconi ad accogliere il folto ed affettuoso pubblico giunto
al palazzo delle Stelline la sera di mercoledì 12 giugno, per ascoltare dalla viva voce dei giurati e degli organizzatori del Premio Maconi 2013 i riconoscimenti attribuiti per il terzo anno di seguito ai libri editi di poeti contemporanei, laureati e non ancora trentenni.
E si rincontra proprio Mauro in questa serata: sobria come vuole la poesia, sincera come
richiede la sua diffusione, viva come vuole il gruppo di veri compagni di Mauro che, ancora dopo dodici anni, ne rispetta desideri e insegnamenti.
Nessuna spettacolarizzazione o urlata rivendicazione, semplicemente il ricordo di uno dei più alti rappresentanti della nostra comunità: umile, riflessivo, uomo sotto un cielo stellato, essere umano imprescindibile per chi ha avvicinato le sue passioni, la montagna e la parola.
Compositore poetico della sua breve, ma originale, vita.
Gli autori premiati si sono ritrovati "ancora in questa distanza": Giampiero Neri per l'opera "Il professor Fumagalli e altre figure" (Mondadori, 2012) e, per la Sezione Giovani, il doppio canto, di un attualità sconvolgente e alle volte raccapricciante, dei due non ancora trentenni Francesco Maria Tipaldi e Luca Minola per "Il sentimento dei vitelli" (EDB Edizioni, 2012).
Proprio questa scelta di intessitura attuale, in versi, ricorda Mauro e la sua infinita apertura e ricerca: i due giovani, infatti, hanno composto il doppio canto incontrandosi in
università, provenienti da territori diversi, Nocera e Bergamo: un duo opposto e omplementare quello che Alberto Pellegatta ha curato nell’ultima uscita editoriale della
Edb Edizioni. Proprio Alberto Pellegatta, premio Maconi giovani 2012.
Questo il vero senso, quello della comunità in poesia, di un premio che stanno diffondendo e portando avanti dal 2011 gli amici del poeta prealpino comparso nel 2001: Marco Borroni (editore di Stampa 2009, voluta da Mauro nel 1999 proprio per dare spazio ai giovani in poesia) e Giovanna Zighetti (compagna in azione di Mauro), ed i tanti poeti e "discepoli" con la complicità di Giuseppe Bonomi della Sea.
Malgrado le "attuali contingenze", Mauro Maconi non ci ha fatto mancare neppure quest'anno la parola sobria, la parola viva, la parola che pesa. Poesia oltre l'onfaloscopia dei sedicenti versificatori, riconosciuta ed amplificata da chi opera quotidianamente con umiltà e devozione alla forma in versi della vita. Senza spettacolarizzazioni, volte solo a gratificare l'orgoglio di chi si dice poeta.
Punti fermi e solidi, rafforzati anche dalla giuria, sobria e poetica, composta Maurizio Cucchi (Presidente), Giuliana Nuvoli, Mario Santagostini, Giovanni Tesio, Giorgio Prestinoni
e Amos Mattio (Segretario), che ha assegnato il premio dedicato a poeti nati dopo il 1° gennaio 1976 per opere edite tra il 1° febbraio 2012 e il 28 febbraio 2013 al duo, non ancora trentenne, Francesco Maria Tipaldi e Luca Minola per "Il sentimento dei vitelli".
Proprio ciò che voleva Mauro e che sicuramente dal "cielo stellato sopra di noi" ne approva anche la motivazione: "Un canto a due voci: una, calda sensualità del sud, l'altra, ansia di luce del nord.
Francesco Maria Tipaldi (Nocera) dà vita ad un universo in cui si mescolano gravi corpi femminili, mai invadenti, e la pressante memoria di qualche divinità giunta dal vecchio e dal nuovo testamento, poi animali, scimmie, rospi buoi e topi, cani, con l'assenza di uomini, anzi di donne e poi ancora fantasmi della religione.
Francesco li aliena tutti nel suo paesaggio terreno: è vita, forme diverse, ma è la stessa vita.
Luca Minola (Bergamo) dà un paesaggio a quello scarso sole ed all'assenza della luce aguzzando la vista verso l'alto.
In contrapposizione alla luce non c'è il buio, ma uno stato lirico prodotto da un naturale e prolifico sogno. In alcune epitaffiche sogno e luce si riuniscono. Forte espressivismo in Francesco, precisione di parola in Luca".
La sezione maggiore del premio annoverava tra i finalisti Corrado Benigni (Tribunale della mente, Interlinea), Stefano Raimondi (Per restare fedeli, Transeuropa) e Giampiero Neri (Il professor Fumagalli e altre figure, Mondadori).
La giuria ha accolto i versi vibranti e "legali" dalla viva voce di Benigni e salutato "a distanza" Raimondi, assente per disguidi temporali, giungendo, quindi, a proclamare premio Maconi 2013, sempre con modalità sobrie e liriche, il fitto intreccio di riflessioni ed immagini che accompagnano da sempre Giampiero Neri, "uno dei maestri del nostro tempo" come lo definisce Maurizio Cucchi nella quarta di copertina del poemetto in prosa.
E' stato proprio il presidente della giuria a leggere le motivazioni del riconoscimento a
Giampiero Neri che, oltre ad essere uno dei nostri maggiori poeti, ha conosciuto anche
molto bene Mauro Maconi" in tempi troppo drammatici per lui: ho potuto ammirare il suo
stoicismo" - dichiara il poeta, nato ad Erba nel 1927.
Cucchi quindi introduce al pubblico "Il nuovo libro di Giampiero Neri porta all'estreme
efficaci conseguenze modi espressivi presenti nella sua opera fin dagli esordi e introduce
una formidabile serie di personaggi vari che danno un'impronta di vivo colore all'intero
percorso dell'opera "Il professor Fumagalli e altre figure", che oggi premiamo all'unanimità.
Prevalgono i testi in prosa poetica con la consueta esattezza espressiva e sottilissimo senso della parola che sempre hanno caratterizzato il lavoro di questo autore.
Si afferma, quasi ad ogni pagina, quella che potremmo chiamare la verità del paradosso in un continuo brillante gioco tra humour e ironia, tra memoria e meditazione con stacchi epigrammatici e piacevolissima arguzia.
Quello che più si evidenzia peraltro è il tratteggio
di situazioni e personaggi, che danno vita ad una sorta di liberissima poesia narrativa, o
meglio ancora di poesia fuori da ogni tipo di classificazione di genere.
Una poesia fatta di flash, di brandelli mnestici, di retrospettive e perlustrazioni in un mondo delle origini, che per Neri è quello dell'alta lombardia.
Le figure che appaiono sono a volte di importanza storica come il naturalista Jean Maret.
Di memoria familiare, come lo zio mercante di vini, o come l'emblematico professore del titolo.
Nè mancano ii riferimenti a classici della letteratura o a quelli del presente a lui cari, anche se non sempre molto conosciuti, ai quali è offerta anche una sezione di dediche "Il professor Fumagalli e altre figure", insomma, è un libro di vibratissimo estro inventivo, capace di coinvolgere il lettore tra aneddotica e spunti sapienziali e conferma il valore di un autore tra i più altamente originali, incisivi e validi della nostra poesia del secondo novecento e di inizio di questo nuovo secolo".
Invitato a ritirare il premio Giampiero Neri, benché legga notoriamente poco in pubblico, non si è sottratto dall'offrire gli incisivi versi de "Fontana degli imbecilli" e "Gli anni cominciavano a volare", sempre appuntati su fogliettini volanti.
Prima del dono di oratura, però, non dimentica di esprimere le sue lusinghe per chi ha
conferito il riconoscimento al suo libro, di ricordare il Mauro "stoico e consapevole", di
annotare l'aneddoto sul suo "Il professor Fumagalli e altre figure": "Il titolo l'ha trovato
Cucchi, che l'aveva letto in anteprima: Fumagalli è stato anche mio professore e sono
felice di poterlo onorare e ricordare attraverso questo libro".
E i fogliettini volanti di Neri hanno pervaso anche il finale della serata, perché il premio ha omaggiato il vincitore Maconi 2013 con la proiezione di NENE, conversazione di Dario Borso con il poeta Giampiero Neri, realizzato da Giulia Ciniselli, di cui tutti i lettori possono godere grazie alla "democratizzazione" digitale che ha consentito ai protagonisti di
condividerlo con il pubblico: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=p0x4fx1qDnA.
Un'azione degna di nota che consente la scoperta di Giampiero Neri al "pubblico della poesia", per dirla alla Balestrini, primo premio Maconi 2011, a cui seguì lo scorso anno la Valduga, presenza sobria in poesia ieri sera solo per ricordare Mauro Maconi nell'umiltà che rende una vita originale ed utile.
Oltre ogni confine fisico ed intellettuale.
Un vero omaggio alla poesia.
Una dedica dell'amato poeta "prealpino" ai giovani "di parola".
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