LO SPETTACOLO
Più Silvia che Carmen
Priori grande protagonista della narrazione in opera gitana andata in scena ai Giardini Estensi

L’intento è più che lodevole: portare in scena la narrazione della Carmen di Bizet tratta dallo studio di Prosper Mérimée. Un progetto che riguarda altre due opere e che ha già riscosso, con altri protagonisti e su altri palcoscenici l’attrice Silvia Priori.
La quale è stata protagonista, la sera di venerdì 30 maggio di un monologo da mattatrice della scena all’Arena Estate, trovata istituzionale per definire uno spazio ridotto a duecento persone «per motivi di sicurezza» all’interno dei Giardini Estensi di Varese.
La direttrice artistica di Teatro Blu, ha portato in scena in sol colpo i tormenti della Carmen e quelli del “suo” Josè in una rilettura apparsa però orfana d’una parte non secondaria. Quella lirica: poche arie, sovrastate dal volume dell’accompagnamento e spesso rimaste nell’intenzione del soprano Yoko Takada che sarebbe utile riascoltare nel suo ambiente ideale.
Anche l’idea di sostenere le scene con le tre bailaores, essenziali per colorare la disavventura della “gitanella” ha sofferto di qualche inciampo coreografico e sincrono a partire dalla scena d’apertura.
Lo spettacolo, con una scenografia essenziale se non didascalica, ha sofferto proprio del dislivello tra la maestria di Silvia Priori nel creare e reggere tensione emotiva, nello sviscerare la femminilità di Carmen e la modernità del suo messaggio a tutto tondo e delle sue compagne di scena,
Alla fine però, i duecento presenti - sold out - hanno applaudito convinti lo sforzo delle cinque protagoniste a dimostrazione di quanto bisogno ci sia di creare angoli di Bellezza condivisibili.
Angoli che per adesso a Varese restano tali, se si pensa alle scene del Summer Festival, quest’anno finito in soffitta dopo due straordinarie edizioni.
L’appuntamento di venerdì sera è stato l’apertura di Terra e Laghi, rassegna monstre da qui a novembre con oltre settanta spettacoli in tutta l’Insubria, da quindici anni consolidata e meritevole non solo d’attenzione istituzionale (in prima fila l’assessore alla Cultura, Enzo Laforgia) ma anche degli sponsor (Carlo Massironi, membro della Commissione centrale di beneficenza di Fondazione Cariplo, ha ricordato la sua previsione alla prima edizione del festival: presto calcherà anche le scene di Varese e così è stato per la seconda volta).
E il 7, 8, 14 e 15 giugno, Cadegliano Viconago è pronta a ritornare la Piccola Spoleto, in onore di Giancarlo Menotti, tra i più grandi compositori lirici del Novecento, osannato negli Stati Uniti (con due remi Pulitzer per la Musica) e pressoché dimenticato in patria, non fosse stato che per l’intuizione di fare di Spoleto una roccaforte della musica contemporanea di qualità. A lui Teatro Blu dedica anche quest’anno le quattro giornate cadeglianesi per il quindicesimo anno di vita: sin qui un successo senza se e senza ma.
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