LA LETTERA E L’ANALISI
«Pallacanestro Varese non è mai noia»
Gianfranco Ponti scrive a Rosario Rasizza. Botta e risposta tra due uomini con profili e percorsi diversi, ma con un unico scopo: fare grandi società e squadra
Caro Rosario, Ti sbagli, la PALLACANESTRO VARESE NON È NOIA. La PALLACANESTRO VARESE NON SARÀ MAI NOIA. La Pallacanestro Varese è entusiasmo, passione, gioia, orgoglio e talvolta amarezza, conflitto, ma MAI noia. La Pallacanestro Varese è un punto fermo nella mia vita così come nella vita di migliaia di varesini non solo come fatto sportivo, ma come elemento sociale e culturale. La PALLACANESTRO VARESE, con i suoi valori, è stata e deve ritornare ad essere affermazione di una città in Europa e nel mondo intero.
Da ormai 30 anni sono emigrato, per motivi di lavoro e di famiglia, affrontando tutti i disagi di un italiano all’estero, preda di facili battute sul nostro disastrato Paese, ma posso assicurarTi che bastava dire la magica parola “VARESE” e i sorrisi di scherno diventavano rispetto: “Varese? Ahhh, BASKETBALL!”
Ancora pochi mesi fa, a una cena a Belgrado con grandi protagonisti del basket passato ed attuale, Fabio Colombo ed io avevamo gli occhi lucidi quando il grande Kićanović - al quale avevo appena spiegato i nostri ambiziosi progetti per il settore giovanile di Varese - parlava di un playmaker della grande Varese piccolo e tignoso (avrai già capito di chi si trattava), a suo dire il miglior playmaker d’Europa. Quando gli ho spiegato che la persona di cui parlava era seduta al suo fianco, si è alzato di colpo, gridando frasi incomprensibili in serbo ed in inglese, ed ha abbracciato il nostro Dodo sbaciucchiandolo alla russa, tra gli applausi di tutti i presenti.
Questo è il basket, anzi il nostro basket. Dove i grandi del passato come Raga, Morse e tanti altri ritornano come attratti da una calamita. Senza mai provare NOIA.
Ieri, dopo aver letto il sagace trafiletto del caporedattore della Prealpina, Ti ho chiamato suggerendoTi di fare un comunicato congiunto per confermare il nostro comune obiettivo di rendere ancora Varese una delle capitali del basket e così smorzare la sapiente provocazione. Hai preferito comunicare solitario sui social. Rispetto la Tua scelta ma non la condivido. Non ne condivido i toni e nemmeno il contenuto: certamente la Tua società ha fatto molto per la PALLACANESTRO VARESE ma altrettanto o forse ancor di più ha fatto la PALLACANESTRO VARESE per la Tua società non solo in termini di comunicazione ma anche associandola ai nostri straordinari valori sportivi ed etici.
Comunque, sperando che questa nostra discussione pubblica generi un valore positivo per il basket cittadino, Ti confermo la mia stima e resto in attesa della finalizzazione degli accordi passati ed attuali tra Te, il Consorzio e la PALLACANESTRO VARESE, per poter poi lavorare tutti insieme in un’unica direzione.
Cordiali saluti
Un botta e risposta a distanza utile a stimolare il dialogo attorno al futuro (prossimo) della Pallacanestro Varese. Rosario Rasizza e Gianfranco Ponti sono figure diverse per storia personale e passione per il basket; ma al di là di spigolature differenti, condividono l’obiettivo di riportare in alto la società di piazza Monte Grappa. Da una parte l’a.d. di Openjobmetis scelse nel 2014 il basket varesino in nome della passione e del desiderio di fare qualcosa di importante per la città; ma a differenza del suo predecessore Renzo Cimberio non era nato con la maglia biancorossa, e la scelta della Pallacanestro Varese era - giustamente - legata anche ai ritorni di immagine garantiti per l’azienda di Gallarate dal ruolo di title sponsor della massima realtà sportiva della città. L’imprenditore di Angera, invece, ha respirato basket sin dall’infanzia , e nella società di piazza Monte Grappa mette risorse proprie senza necessità di promuovere alcun marchio. Approcci diversi ma anche aree diverse di intervento nell’attività del club, visto che nessuno dei due ha mai compiuto invasioni di campo nell’area tecnica regno di Toto Bulgheroni (con Conti e Caja). Nei suoi anni da main sponsor, Opernjobmetis ha insistito molto sul restyling dell’Enerxenia Arena (hospitality, punto vendita del merchandising e il nuovo court side); dopo il lancio di Orgoglio Varese ha assunto direttamente la gestione del marketing con Marco Zamberletti che risponde direttamente all’azienda di Gallarate. Ponti, entrato nel luglio 2017 rilevando il settore giovanile, si era avvicinato negli ultimi mesi alla gestione del club con l’ipotesi di un ruolo operativo da amministratore delegato. Mansioni sostanzialmente complementari, così come complementari dovranno essere gli impegni dei due potenziali soci forti a fianco di Varese nel Cuore. In poche parole, o tutti o nessuno in una società con multiproprietà frazionata tra tre soggetti dove soltanto l’unione di intenti è in grado di garantire il salto di qualità. Così come l’imprenditore di Angera aveva chiarito che sarebbe entrato in società solo con un altro socio forte, con ogni probabilità vale anche il contrario per l’operazione coordinata da Rosario Rasizza. In tal senso sarà importante la capacità dell’a.d. di Openjobmetis di fare rete per coinvolgere volti nuovi: finora solo Paolo Orrigoni ha ufficialmente aderito (una tantum?) all’iniziativa, ma per decollare c’è necessità di allargare la cerchia dei partner al di fuori di chi fa già parte della galassia biancorossa come sponsor o consorziato. I vincoli della quotazione in borsa escludono un ingresso diretto di OJM nel capitale azionario; però Orgoglio Varese parrebbe alla vigilia di una svolta decisiva se si concretizzerà un'adesione di alto profilo. Inoltre c'è l'ipotesi del crowfunding sullo stile del Pordenone Calcio che rappresenta un modo complementare per attirare nuovi investitori. I messaggi incrociati di Rasizza e Ponti confermano come entrambi condividano il desiderio di una società ed una squadra più forti. Ora è il momento di dare concretamente corpo agli impegni presi ad agosto 2018, oppure di spiegare le ragioni per cui gli accordi abbozzati nel “Patto del Selfie” dovranno slittare ulteriormente oltre il termine prefissato al prossimo giugno.
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