LA NARRATIVA
Remmert vince il Premio Chiara
Alle Ville Ponti il verdetto della giuria dei lettori che premia “La Guerra dei Murazzi”

La vittoria era nell’aria, il plebiscito di domenica 28 ottobre l’ha confermata: Enrico Remmert, 52 anni, torinese è il vincitore della edizione numero trenta del Premio Chiara.
La sua “Guerra dei Murazzi”, edito da Marsilio, ha trionfato fra i centocinquanta lettori della giuria popolari con 94 voti.
Al secondo posto con 36 preferenze Luca Doninelli con “La conoscenza di sè” pubblicato da La nave di Teseo, mentre Danilo Soscia s’è classificato al terzo posto con 17 voti per “Atlante delle meraviglie” di Minumum fax.
Verdetto senza ombre di dubbio, quindi, in cui il lettore deve essersi immedesimato in maniera totale con quanto afferma la “fascetta” che accompagna la terza edizione dei racconti di Remmert: “Questo è uno di quei rari libri che ti fanno sentire nostalgia per i posti in cui non sei stato, responsabilità per azioni che non hai compiuto e tenerezza per persone che non hai mai conosciuto”.
Intervistato da Romano Oldrini, presidente dell’associazione Amici di Piero Chiara (al posto di Vittorio Colombo, bloccato dall’influenza), il vincitore (scrittore e sceneggiatore per cinema, teatro e tv, non nuovo a riconoscimenti letterari importanti che gli hanno fruttato traduzioni in una decina di lingue) ha ribadito una sorta di «principio generale» a cui si ispira.
«Mia nonna diceva che per vivere bastano tre regole e sono tutti divieti da applicare a se stessi: non oziare, non incolpare, non lamentarti».
Cantastorie di vite qualsiasi che si ritrovano in un minimo comune denominatore che si chiama “notte”, Remmert ha messo in scena i personaggi più diversi: da un buttafuori albanese a un parrucchiere giapponese, da un gruppo di hooligan a due serbi allevatori di cani da combattimento, tutti e sempre sull’orlo di esistenze “a rischio”.
Il “Chiara”, condotto in porto anche quest’anno grazie alla vulcanica disponibilità di Romano Oldrini alla presidenza e di Bambi Lazzati alla direzione artistica, si conferma come il maggiore riconoscimento letterario italiano nel difficile settore delle raccolte di racconti (61 le opere di case editrici grandi e piccole pervenute alla giuria Grandi lettori presieduta dallo stesso Oldrini, cui si deve la prima selezione) e prosegue in una navigazione mai tranquilla, ma alla quale Regione, Canton Ticino, Provincia, Comuni di Varese e Luino, Camera di commercio, Fondazione Comunitaria del Varesotto garantiscono ogni volta l’indispensabile sostegno economico nonostante le difficoltà del tempo attuale. Tanto che il “Chiara” può permettersi il lusso di proporre a lato un’altra serie di premi dei quali riferiamo a parte.
Unico neo, per altro non nuovo dopo i fasti di qualche anno fa, la platea della Sala Napoleonica alle Ville Ponti non proprio piena. Non sono mancati pubblici amministratori (tra cui il sindaco di Varese Davide Galimberti e la vicepresidente del Consiglio regionale Francesca Brianza) e rappresentanti degli sponsor, sono mancanti invece molti varesini. Forse il segnale che va rivista la formula dell’appuntamento conclusivo per renderla maggiormente accattivante anche sotto il profilo del gradimento popolare.
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