ROMA
Presto ddl Roma Capitale, poi l'autonomia per le Regioni

(ANSA) - ROMA, 19 LUG - Ben venga l'autonomia, sia che si
tratti delle Regioni, sia che si tratti di Roma Capitale perché
"fa bene a tutti". Roberto Calderoli, ministro per gli Affari
Regionali, rilancia sulla riforma che porterà poteri speciali
alla Città Eterna ma nel frattempo spinge sul provvedimento
simbolo di decenni di storia del Carroccio, quello
sull'autonomia differenziata. A settembre, annuncia, le prime
intese con le Regioni che già avevano avviato un negoziato con
Palazzo Chigi.
La 'questione romana', del resto, non è mai uscita
dall'attualità. Sul tavolo della commissione Affari
Costituzionali della Camera ci sono da mesi diverse proposte di
legge, tra cui quella del dem Roberto Morassut - uno dei 'padri'
della riforma da tempi non sospetti - e quella del capogruppo FI
Paolo Barelli. E poi c'è un ddl del Governo a cui, come è
trapelato ieri da Palazzo Chigi, sta lavorando direttamente la
presidente del Consiglio Giorgia Meloni insieme alla ministra
delle Riforme Elisabetta Casellati e appunto a Calderoli. Il
disegno di legge dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri
entro la pausa estiva.
Una accelerata dunque di cui non è ignaro il Campidoglio, che
lo scorso aprile aveva chiesto un "auspicabile confronto" prima
della presentazione del testo. Che uno scatto di poteri per la
città sia necessario, del resto, è una convinzione bipartisan.
Il primo a crederlo è il sindaco Roberto Gualtieri che da tempo
solleva il problema delle risorse, a suo avviso gravemente
carenti se si considera che sulla città 'dei residenti' gravano
anche gli oneri connessi all'essere capitale d'Italia, agli
organismi internazionali, agli eventi mondiali e al massiccio
carico quotidiano di turisti e pendolari. Il tutto, secondo il
sindaco, da affrontare con poche risorse, il trasporto pubblico
gravemente sottofinanziato e un fondo di solidarietà comunale
gestito in modo penalizzante per la città. (ANSA).
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