CONTO SALATO
Il raccattapalle “lento” costa 500 euro
Pro Patria multata per la ritardata restituzione di un pallone durante il match con l’Atalanta U23

Se una squadra dimentica in magazzino le maglie da trasferta non è un problema., se un raccattapalle ritarda la restituzione del pallone e un componente della panchina avversaria s’arrabbia e viene espulso costa 500 euro, ossia quasi un decimo dell’incasso, alla Pro Patria e lo stesso importo, oltre alla squalifica, al dirigente dell’Atalanta U23 rientrato anzitempo nello spogliatoio. Risultato: mille euro. E’ accaduto sabato, in occasione di Pro Patria-Atalanta U23 (1-0). I soldi finiscono nelle casse delle Lega Pro la quale con le multe, le cui motivazioni sono le più variegate possibili, raccoglie ogni turno di campionato un bel mucchietto di euro. Così è se vi pare. Mancava una multa per i ragazzi che, sfidando il freddo, chiedono ai genitori il permesso per compiere il loro servizio in orari impossibili fissati dalla Lega Pro. Meno male che i giovanissimi vanno ancora allo stadio. Anche questo vuoto, dunque, è stato colmato.
LA MOTIVAZIONE
La motivazione del giudice sportivo dice che la sanzione viene comminata “per avere uno dei suoi raccattapalle (riferito alla Pro Patria, ndr), al termine della gara, mentre le squadre erano ancora in campo, tenuto un comportamento non corretto, ritardando volontariamente la ripresa del gioco e così provocando la reazione del tesserato avversario Giorgio Fezzolini». Per un calcio in generale che è ormai governato dai protocolli non ci si può stupire di nulla compresa una sanzione ail raccattapalle che, senza lo show del dirigente atalantino, probabilmente avrebbe preso solo una bonaria reprimenda dell’arbitro come accadeva una volta.
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