TIFOSI BIANCOBLÙ
Pro: dopo la festa, i Daspo
Tre supporter diffidati per un match di un anno fa, altri provvedimenti in arrivo per gli scontri con la Pergolettese

In tre già domenica 6 maggio non hanno potuto seguire dagli spalti dello stadio Speroni di Busto Arsizio la partita decisiva della loro Pro Patria, che sul campo ha conquistato lo storico ritorno in serie C.
Si tratta dei tre tifosi che pochi giorni prima del match sono stati raggiunti da un contestatissimo Daspo (cioè il divieto di presenziare alle manifestazioni sportive) relativo a una gara di campionato di oltre un anno prima, a Mazzano (Brescia) contro il Ciliverghe.
Un episodio controverso che non c'entra con la classica violenza negli stadi ma che è stato determinato da parole grosse rivolte alle forze dell'ordine in un momento di grande tensione. E cioè dopo che una donna, che faceva parte del gruppo di supporter, era caduta sulle gradinate battendo violentemente la testa perché travolta da un altro sostenitore bustocco, a sua volta scivolato dietro di lei, tanto da costringerla al ricovero in ospedale.
Ma adesso al vaglio della Digos ci sono anche gli episodi del pre-match contro la Pergolettese di metà aprile, quando le due tifoserie si incontrarono e scontrarono poco lontano dall'impianto di via Ca' Bianca, scatenando un parapiglia.
Per ora ci sono quattro supporter cremaschi che sono stati identificati e nei cui confronti è già scattato il Daspo. Le indagini però proseguono anche sul fronte bustocco ed è possibile che nei prossimi giorni alcuni ultras biancoblù siano raggiunti dallo stesso provvedimento.
Si ritroveranno così con la festa promozione subito rovinata e col ritorno della squadra fra i professionisti destinato a restare lontano dai loro occhi.
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