L’INTERVISTA
«Pro Patria, io ci sono e ci sarò»
Patrizia Testa a tutto campo: «Vado avanti ma mi serve supporto»

«Sicuramente sono stati commessi degli errori all’inizio, anche perché il gruppo era tutto nuovo».
Patrizia Testa, presidente della Pro Patria, ha una sua idea, molto chiara, sul perché i biancoblù siano così distanti dal vertice della classifica.
Ne parla con calma e lucidità, “stappando” una chiacchierata ad ampio respiro che tocca passato, presente e futuro.
«Ci siamo trovati subito staccati e anche adesso ogni tanto inciampiamo, non possiamo dire di valere il Monza - sottolinea -. Ma ho ancora la certezza che quest’anno abbiamo fatto le cose per bene. Non mi sento di colpevolizzare nessuno. Dagli spalti sento ancora piovere critiche a questo e a quello, ma è troppo facile salire e scendere dal carro guardando le cose da fuori. Io, che vivo questa realtà dall’interno, non posso che ribadire la serietà e professionalità di chi sta lavorando per la Pro Patria».
Pensiamo a un ipotetico ripescaggio: sareste pronti a versare un contributo a fondo perduto per tornare in Lega Pro?
«Se qualche società dovesse rinunciare alla Lega Pro, non è detto che chi la rimpiazza debba tirare fuori dei soldi. Se invece verrà richiesto un contributo economico, valuteremo al momento. Non decido solo io».
La ricerca di aiuti sul territorio non ha prodotto finora grandi risultati.
«Non demordo. Continuo a sperare che quei bustocchi che ritengono la Pro Patria un simbolo della città si facciano avanti. Non vorrei mai arrivare al punto di dire che a Busto Arsizio la Pro Patria interessa solo a me e ai miei soci di minoranza».
Si è chiesta perché nessuno sembri disposto a dare una mano?
«Guardi, l’anno scorso potevo anche giustificare la reticenza degli imprenditori a farsi avanti, visto che la proprietà era composta da persone che arrivavano da fuori, e che nella Pro Patria cercavano solo una fonte di guadagno. Ora che quelle persone non ci sono più, ogni alibi è cancellato. Chi mi conosce sa che sono alla Pro Patria per amore di questi colori, non per cercare visibilità, né per ricoprire a tutti i costi il ruolo di presidente. Una carica che rivesto perché qualcuno (Fulvio Collovati, ndr) non ha tenuto fede alle promesse fatte».
A che punto sono i lavori per i due nuovi campi vicino allo “Speroni”?
«Il Comune mi ha garantito che per fine marzo-primi di aprile si procederà con la semina. Di alcuni dettagli tecnici del progetto bisogna ancora discutere: la recinzione, l’illuminazione, un’eventuale tribunetta. Un campo servirà alle giovanili: non possiamo continuare a spendere per affittare strutture limitrofe».
Conferma che state pensando anche a un crowdfunding (raccolta fondi) a sostegno della Pro Patria?
«È un’ipotesi che stiamo valutando insieme a due giovani neolaureati che conoscono bene il funzionamento di questo tipo di strumento».
Un potenziamento del marketing non aiuterebbe a rendere più appetibile la società?
«Senza presunzione dico che, sotto molti aspetti, la nostra struttura societaria è di un livello superiore rispetto alla categoria di appartenenza. È vero però che ci manca ancora un ufficio marketing. E a questo rimedieremo. Stiamo già studiando un progetto che verrà sviluppato appieno nella prossima stagione. Più nell’immediato, è possibile che ci sia un piccolo spazio per la Pro Patria all’interno del Baff, un evento di grande richiamo mediatico e promozionale».
Parte della tifoseria lamenta il mancato arrivo di una punta al mercato di riparazione.
«Una società seria deve avere una gestione oculata. È inutile prendere un attaccante di grande livello se poi non lo possiamo pagare. Io e miei soci ci assumiamo solo impegni che possiamo mantenere. E state certi che, se domattina arrivasse qualcuno a rilevare la società, non troverebbe nessuna brutta sorpresa nei conti. Mentre ancora la scorsa settimana ci sono state notificate due fatture per delle gomme non pagate anni fa».
Un matrimonio col Busto 81 è da escludere categoricamente?
«L’idea di una fusione non l’abbiamo mai presa in considerazione. Detto questo, nutro un enorme rispetto per il patron Gigi Galli, che come me è mosso dalla passione: la sua è per i colori del Busto 81, ma credo che sia un po’ innamorato anche della Pro Patria. Averlo come socio alla Pro mi farebbe solo piacere».
Si va avanti certamente con Asmini e Turotti?
«A fine campionato ci siederemo attorno un tavolo e valuteremo. Comunque, sia Asmini sia Turotti hanno un contratto biennale».
Immaginiamo la peggiore delle ipotesi: da qui a maggio nessuno si fa avanti ad aiutare la Pro Patria. Patrizia Testa resterebbe comunque?
«Il fatto che questo staff dirigenziale lavori così seriamente mi porterà a continuare, fermo restando che cercherò sempre aiuti per aumentare le risorse a disposizione. Se mi dovessi dimettere da presidente sarà solo per lasciare il posto a un soggetto serio del territorio col mio stesso amore per la Pro. Se arriverà, lo accoglierò a braccia aperte».
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