L’INTERVENTO
Pro Patria snobbata? «Il Comune fa la sua parte»
Le parole dell’assessore Artusa dopo lo sfogo della presidente Testa: «Perso del tempo»

«In passato è mancato un progetto di valorizzazione dello stadio “Speroni”, campi di allenamento annessi. E ancora oggi ne paghiamo le conseguenze». L’assessore allo Sport Maurizio Artusa fornisce una chiave di lettura dello scarso appeal esercitato dalla Pro Patria su pubblico e investitori negli ultimi anni.
«NOI CI SIAMO»
Tema tornato d’attualità dopo l’intervista concessa a La Prealpina dalla presidentessa della Pro Patria Patrizia Testa. Lo stesso Artusa professa poi un certo ottimismo sul nuovo campo d’allenamento in sintetico promesso alla società biancoblù. «L’amministrazione comunale ha fatto ciò che doveva – premette l’assessore -. Pensavamo che l’iter in Regione fosse un po’ più breve, ma mi dicono che dovremmo essere in dirittura d’arrivo. In ogni caso avrò un incontro sul tema con Lara Magoni, sottosegretario con delega allo sport di Regione Lombardia». In effetti, la giunta Antonelli ha già dato il via libera per procedere con quest’opera da 600 mila euro (300mila a carico del Comune, l’altra metà con fondi regionali). Al Pirellone però la pratica è andata un po’ a rilento, ma il consiglio di Palazzo Lombardia dovrebbe davvero deliberare a breve. L’accordo sull’utilizzo c’è già: il terreno sarà ovviamente fruibile dalla Pro Patria, ma per ottenere il finanziamento della regione bisogna ottemperare anche a finalità sociali (nello specifico, una base per la protezione civile e l’utilizzo da parte delle Cuffie Colorate). Il tema è sentito, anche perché proprio quella dei campi di allenamento per il vivaio è una vecchia ferita mai rimarginata: «Purtroppo, negli anni passati, è mancata una programmazione a livello comunale che consentisse lo sviluppo e la valorizzazione dello stadio – osserva Artusa -. La realizzazione di una cittadella sportiva avrebbe consentito ai ragazzi di allenarsi a contatto con la prima squadra, e alla società di risparmiare le spese per mandare i giovani ad allenarsi in altri comuni. Senza contare che, se ci fossero strutture di questo tipo, l’interesse degli investitori per la Pro Patria crescerebbe notevolmente».
SOLA AL COMANDO
Invece Patria Testa è ancora sola (o quasi) al comando: «Non le si può dire niente: va solo ringraziata, anzi bisognerebbe assegnarle una benemerenza cittadina per quello che sta facendo per la Pro – propone Artusa -. I problemi, a mio avviso, affondano le radici in anni lontani, quando non si è pensato a rendere lo stadio più confortevole e a creare attorno allo “Speroni” un’area dedicata alle giovanili». Ma come si può recuperare il tempo perduto? Se a livello strutturale si attende il nuovo campo sintetico (a questo punto si spera di averlo a disposizione entro giugno), si sta cercando quantomeno di mantenere vivo il legame con la città e con la gloriosa storia della società: «Abbiamo intitolato la tribuna laterale a Pippo Taglioretti e la sala stampa ad Adamo Cocco – ricorda Artusa -, iniziative che erano ferme da anni. Abbiamo promosso la mostra fotografica nel cortile di Palazzo Cicogna e patrocinato il film di Filippo D’Angelo su Taglioretti. E non ci fermeremo qui. Sono anche convinto che, per la sua storia, la Pro Patria sia sempre un brand appetibile».
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