CIRCOLO
Pronto soccorso in affanno
Tutti in fila, disperatamente: ore di attesa, in centinaia contemporaneamente
Cento persone alle 8 del mattino in Pronto soccorso. Cento alle 10, idem alle 12.30. Alle 16, indice si affollamento massimo: 41 pazienti in attesa, 65 “in trattamento”. A mezzogiorno, il codice verde ancora in attesa più lontano nel tempo era arrivato alle 8.59. A metà pomeriggio, l’attesa è migliorata per i codici verdi, solo 42 minuti di attesa.
Una situazione al limite dell’impossibile. E un ritorno al passato remoto, o semplicemente un ripetersi di situazioni complicate come complicate sono sempre quelle dei lunedì d’inverno, Al “fronte” della sanità cittadina. «L’afflusso di oggi (ieri, ndr) è davvero consistente ma da giorni, a dire il vero, la situazione è delicata e non possiamo nemmeno dire che l’emergenza sia collegata all’influenza perché non è ancora scoppiata davvero, perlomeno non con un incremento di pazienti che arrivano in ospedale», dice il direttore del Ps e del Dipartimento di emergenza e urgenza dell’Asst Sette Laghi, Saverio Chiaravalle. «Abbiamo un numero non esagerato, non da record di accessi nei giorni scorsi, ma la presenza di molti pazienti che non possono tornare a casa e devono essere ricoverati, pazienti fragili e complicati - continua Chiaravalle - Molte le polmoniti o i problemi respiratori gravi che arrivano in ospedale, così come le gastroenteriti, ma in quest’ultimo caso si tratta comunque dei cosiddetti virus parainfluenzali».
Certo se tante persone vanno ricoverate è perché le patologie sono pesanti e la popolazione invecchia. Mentre al pronto soccorso dell’ospedale di Circolo il numero dei medici è fermo a 20 in questo momento: sempre di meno, compresi i medici che non possono fare turni di notte o hanno altre limitazioni orarie. Il tutto mentre gli infermieri dovrebbero essere insigniti del Nobel della pace per riuscire a mantenere calma e serenità in mezzo al caos o alle aggressioni (spesso non solo verbali) dei cittadini esasperati.
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