LA RIVOLTA
Flash mob illegale, denuncia per Matteo Sabba
Il presidente del Distretto ha portato 200 commercianti infuriati in centro a Busto. Al vaglio della questura altre posizioni, fra cui quella di Marco Reguzzoni

La rivolta dei commercianti di sabato mattina in piazza Santa Maria, presenterà a breve il conto. Nelle prossime ore, infatti, al promotore dell'iniziativa Matteo Sabba (che opera in ambito ristorativo ed è anche presidente del Distretto del Commercio) arriverà la denuncia per aver organizzato una manifestazione pubblica senza preavviso né autorizzazione.
Viceversa sono al vaglio della questura di Varese le posizioni di altri partecipanti alla mattinata di protesta: quasi sicuramente arriveranno ulteriori provvedimenti sanzionatori che si stanno valutando sulla base di filmati e immagini raccolte dalla digos e dagli agenti del commissariato, coordinati dal primo dirigente Franco Novati.
Al vaglio in particolare ci sono le posizioni di chi ha preso parola durante quell'appuntamento vietato, come Marcello Ardito titolare del Millennium Pub, l’orchestrale e produttore musicale Roberto Travaini e il parrucchiere Giovanni Tropeano. Come loro rischia di finire nel mirino anche l’ex parlamentare Marco Reguzzoni che non ha fatto comizi durante il flash mob contro i decreti del governo ma ha rilasciato interviste e fatto da traino all’evento, compiacendosi su Facebook del «successo per i 200 partecipanti considerando che tutti rischiavamo la multa».
Sul fatto che in piazza Santa Maria ci sia stata una riunione pubblica senza preavviso, non ci sono dubbi. Se Sabba avesse fatto richiesta, la questura avrebbe vietato l’evento sulle base dell’esigenza di contrastare la pandemia e dunque al fine di evitare assembramenti.
Così il presidente del Distretto sarà denunciato, mentre agli altri potrebbero arrivare ammende o comunque sanzioni legate al mancato rispetto delle norme per il contenimento del Covid-19.
Sarà l'ennesimo colpo di scena che piomba su un evento che ha già sollevato un mare di polemiche. dividendo i pareri fra chi ritiene quell'iniziativa un pericoloso azzardo e chi invece la difende perché ha permesso a molti esercenti allo stremo di far sentire la loro voce.
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