MERCATO IMMOBILIARE
«Puntate sul mattone»
Gli amministratori di condominio: dagli affitti un ottimo investimento, azzerare gli sfratti è possibile

Non solo il mercato immobiliare è in lenta ma costante ripresa, ma anche gli investimenti nel mattone si mostrano vincenti.
«Nonostante i dati allarmanti che giungono dalle aule dei Tribunali in merito al record di sfratti nel Varesotto, ci sono dati che dicono il contrario», assicura Andrea Leta, presidente provinciale di Aiac Varese, l’Associazione italiana amministratori di condominio.
Con Stefania Ignelzi, avvocato immobiliarista e docente dell’Aiac, tramite l’associazione di categoria, il professionista ha guidato un equipe approfondendo uno studio sul mercato di Varese e provincia.
Mettendo a punto un vademecum per affittare con sicurezza, attraverso l’analisi di più di 400 casi e relativi contratti di affitto della nostra zona.
Ebbene i proprietari hanno avuto un rendimento annuo che oscilla fra l’8 e il 18% lordo sul capitale investito, a fronte di una percentuale di sfratti e controversie pari a zero.
Cifre ben lontane dai rendimenti offerti dai comuni prodotti finanziari di banche e assicurazioni.
I dati confermano dunque con assoluta certezza «che il momento storico è il migliore degli ultimi decenni per ottenere alte rendite da affitti, senza correre alcun rischio - spiega -. Laddove la gran parte dei cittadini vede un problema fatto di inquilini morosi e costose procedure di sfratto, esiste invece l’opportunità di ottenere rendite medie del 10% annuo o anche superiori. Per affittare case senza rischi e con alti rendimenti, è necessario seguire la corretta procedura e porsi le domande giuste».
Il punto di partenza è liberare la mente dai luoghi comuni e dalle brutte esperienze dirette o indirette e fare spazio all’apprendimento delle giuste strategie.
«La scelta dell’immobile è alla base di tutto, perché non tutte le case sono adatte ad essere messe a reddito con profitto. In secondo luogo, è necessario pensare al corretto arredo e allestimento, così da rendere la casa appetibile agli occhi dell’inquilino, che è il cuore dello studio, perché dalla scelta della persona che abiterà la casa dipenderà la futura serenità del proprietario».
Da ultimo, ma non per importanza, è necessario firmare la giusta tipologia di contratto e applicare la forma di tassazione più adeguata al singolo proprietario.
Una regola dopo l’altra, si segue una sorta di guida per non incappare nelle “fregature” che si annidano per entrambe le parti.
«Nel nostro territorio ci sono tre tipologie di affittuari - aggiunge Leta -: chi arriva qui per studiare, chi per lavorare e chi esce di casa per la prima volta. Ci sono regimi fiscali incentivanti come la cedolare secca, per cui il proprietario può scegliere un’aliquota di tassazione fissa fra il 19 e il 21% rinunciando agli aumenti Istat. Contro i luoghi comuni, la tassazione sulla casa in Italia è inferiore rispetto ad altri Paesi».
L’avvocato Ignelzi sul tema ha realizzato persino un libro, “Affitti rischio zero” (si trova anche su Amazon): «Bisogna puntare su tagli piccoli, mono o bilocali, ben arredati, ben tenuti, con mobili belli, vicini a ospedali, università, aeroporti, multinazionali - racconta -. È una forma di rispetto che porterà un ritorno di persone affidabili, con un reddito adeguato. Uno sfratto è un incubo e può costare fino a 15mila euro, contando spese vive e danni all’appartamento».
«La prima preoccupazione - conclude - del proprietario è far stare bene chi abiterà l’immobile: molte situazioni difficili nascono da casa lontane dai servizi, tenute male, non ristrutturate, persino sporche e pericolose. Nel Varesotto si contano migliaia di appartamenti sfitti: si preferisce lasciare andare a rotoli una proprietà per quella che chiamo economia della paura, pur di non darla in affitto insomma. Ma bastano piccole mosse per avere successo ed evitare scontri che spesso intasano i lavori dei tribunali. È uno sforzo che ha un grande valore sociale».
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