LINEA RHO-PARABIAGO
Quarto binario bocciato ancora
Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha giudicato lacunoso l’ultimo progetto

Terza bocciatura per il progetto di quadruplicamento della linea ferroviaria fra Rho e Parabiago. Ieri, dopo quattro ore di assemblea plenaria del Consiglio superiore dei lavori pubblici, è arrivato il voto che ha rimandato a Rfi-Italferr il progetto per le troppe lacune ancora presenti. Tutti i Comuni hanno votato per questa soluzione, Città Metropolitana si è astenuta per non avere avuto il tempo sufficiente per documentarsi; a opporsi soltanto Regione Lombardia, che a quest’opera assegna priorità assoluta e avrebbe voluto stringere i tempi.
Il voto ha considerato il parere espresso dalla commissione, che ha ravvisato sì miglioramenti rispetto alla versione precedente, ma sottolineato la persistenza di diverse criticità. Innanzitutto in materia viabilistica, dove sostanzialmente l’ultima versione del progetto non contempla da parte di Rfi alcun intervento rispetto a quella bocciata in precedenza. E non si può certo pensare che per un’opera delle ferrovie debbano essere i Comuni a pagare per le infrastrutture che si rendono necessarie. Poi si è ravvisata la mancanza di uno studio trasportistico, quello che, valutando il flusso di utenti, determina la soluzione da adottare. In questo caso la scelta di un potenziamento a quattro binari non discende da uno studio, ma sta a monte di qualsiasi analisi. Altre lacune del progetto riguardano gli aspetti idrogeologici e di caratterizzazione del suolo, per cui sarebbero emerse criticità a livello di falda e si sarebbero rischiati allagamenti nei sottopassaggi fra Rho e Pregnana. Nell’assemblea hanno preso la parola i Comuni di Castellanza, Vanzago, Pogliano Milanese, Canegrate e Parabiago; presenti anche Rho e Nerviano. Busto Arsizio, invece, ha inviato nota scritta concordata con Castellanza che chiede lo stralcio del raccordo a Y, opera non più considerata necessaria alla luce dell’attivazione di T1 e T2, a condizione di aprire il sottopassaggio nei pressi della stazione di Castellanza. Sempre per il mutamento del quadro complessivo è stata chiesta la verifica sull’utilità della stazione di Cantone.
Dopo sedici anni di progettazione, 25 milioni di euro già spesi e le prime due bocciature nel 2014 e nel 2018, la vicenda ha conosciuto la sua ultima brutta pagina.
© Riproduzione Riservata