DENATALITÀ
Quattordici milioni di motivi per fare figli
La Regione stanzia un maxicontributo dopo il crollo delle nascite negli ultimi dieci anni

Un piano per favorire la natalità da 14 milioni di euro è stato approvato oggi, lunedì 16 ottobre, dalla giunta di Regione Lombardia. Un programma “A 360 gradi - ha spiegato l’assessore al Welfare Guido Bertolaso - che prevede anche iniziative come la possibilità di crioconservazione dei gameti per le giovani coppie «Visto che l’età media della prima gravidanza si sta alzando sempre di più».
In Lombardia, ha aggiunto l’assessore, negli ultimi dieci anni c’è stata una riduzione dei nati, da 93.284 nel 2012, a 68.397 nel 2022, quasi il 30%.
Il provvedimento garantisce l’accesso alla crioconservazione dei gameti maschili e femminili a qualsiasi età, con la possibilità di rivolgersi anche a strutture private con tariffe calmierate e ridefinisce il sistema di monitoraggio delle liste d’attesa nei centri di Pma (Procreazione medicalmente assistita) pubblici e privati. Sono previste anche attività informative, come la promozione della salute e della fertilità nelle scuole superiori e l’elaborazione di materiale multilingue sui fattori che incidono sulla fertilità.
«La denatalità - ha commentato il presidente della Regione Attilio Fontana - in Lombardia presenta dati allarmanti, un fenomeno che necessita di interventi urgenti».
Viene inoltre esteso lo screening prenatale gratuito delle anomalie cromosomiche, potenziata l’assistenza alla donna dopo il parto e le ‘Home visiting’ a cura delle ostetriche dei consultori e revisionati i criteri di esenzione per la patologia e per l’accesso alla procreazione medicalmente assistita.
«Intendiamo anche integrare al meglio la nostra rete di consultori familiari» ha sottolineato l’assessore alla Famiglia Elena Lucchini mentre l’assessore al Lavoro Simona Tironi ha ricordato che nel piano «Abbiamo posto attenzione agli aiuti lavorativi che possono essere forniti alle donne in gravidanza» e «Introdotto misure di Smart working per le neo-mamme».
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