Milano
Quattro itinerari alla scoperta della botanica

Un parco per tutte le stagioni. Parco Sempione è tra i più antichi di Milano ed è bellissimo non solo in primavera. Voluto alla fine del Trecento da Gian Galeazzo Visconti, che fece recintare l’area alle spalle del Castello, deve il suo aspetto attuale al progetto ottocentesco dell’architetto Emilio Alemagna, ripreso nel 1996 quando sono stati ripristinati i percorsi e piantumate le aiuole, dove possibile, con le specie vegetali utilizzate all’epoca della realizzazione.
Per scoprirlo il modo migliore è seguire i quattro itinerari pazientemente ideati dalla naturalista milanese Fabrizia Gianni. È lei l’autrice di «Parco Sempione» edito da Scalpendi (184 pagine a colori, 15 euro, www.scalpendieditore.eu), una guida al parco resa speciale dalla schede accurate che descrivono le varie piante, dall’etimologia all’origine, insegnando cosa guardare (le gemme, le foglie, la corteccia, i semi).
Seguendo il percorso rosso (il nome fa riferimento al colore del Palazzo dell’Arte), insieme ad alcune note storico-artistiche relative ai monumenti si può imparare a riconoscere il cedro dell’Himalaya, che vive oltre i duemila metri di altitudine, l’albero di Giuda (secondo la leggenda scelto dal discepolo di Gesù per impiccarsi) dai fiori rosa e dalle foglie rotonde, e un gruppo di liquidambar, pianta che produce un balsamo usato in medicina e in profumeria.
Il percorso azzurro si snoda in 29 tappe attorno al piccolo specchio d’acqua, conosciuto come laghetto del Parco Sempione, e permette di conoscere specie arboree che amano l’umidità, come il cipresso calvo, dal portamento elegante e delicato, e il bagolaro, detto anche spaccasassi per la profondità delle sue radici.
Il percorso verde passa dal suggestivo edificio liberty dell’Acquario Civico e gira intorno a Monte Tordo. Qualcuno ricorderà la prima seggiovia urbana costruita nel 1951, in occasione della IX Triennale: i visitatori appesi a un filo sorvolavano gli ampi prati fino a raggiungere la stazione motrice costruita sulla montagnola.
L’ultimo percorso, quello arancio, attraversa il parco dall’Arena civica, inaugurata da Napoleone nel 1807, al Palazzo dell’Arte: si incontra il Teatro Continuo Burri, restaurato in occasione di Expo2015 grazie all’intervento di un mecenate e si ritrovano esemplari di cedro dell’Himalaya e l’alta sagoma del pioppo cipressino.
La guida dedicata a Parco Sempione è la prima della collana «Passeggiate botaniche per i parchi di Milano», che in undici volumi «contribuirà a richiamare - scrive nella prefazione Enrico Banfi (già direttore del Museo di Storia Naturale di Milano) - l’attenzione di chi vive nelle diverse aree della metropoli, di chi vi soggiorna temporaneamente o anche di chi è solo di passaggio, sulla rasserenante e affascinante diversità dendrologica che lo circonda; ma soprattutto contribuirà a rafforzare la condivisione di una coscienza della biodiversità in ambito urbano».
Serena Colombo
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