IL CASO
"Quella cornacchia è la mia Loulou"
Incuriosita dalla storia dell'uccello "adottato" alla Rasa, un'allevatrice contatta la Prealpina nella speranza di ritrovare il suo esemplare smarrito tre settimane orsono

La notizia è di quelle che incuriosiscono: una cornacchia che sembra ammaestrata e che viene accolta da un paese intero come fosse una piccola mascotte da nutrire e accudire. È accaduto qualche giorno fa alla Rasa, la frazione di Varese più “verde” in assoluto dove gli incontri con gli animali non sono rari. Ma proprio leggendo dello strano legame fra i residenti e un uccello solitamente schivo, una caravatese ha voluto vederci chiaro. «Ho pensato istintivamente che potesse trattarsi della cornacchia che abbiamo cresciuto e ammaestrato noi - spiega Ann Thomas, proprietaria di una scuderia - L’abbiamo smarrita improvvisamente circa tre settimane fa. È molto socievole in quanto è cresciuta libera a casa mia e poi portata, una volta indipendente, in scuderia per poter scegliere se stare da noi o aggregarsi alle altre cornacchie. Non si allontanava mai e cercava sempre compagnia, attenzione e coccole. Mangiava da sola, ma amava essere imboccata o farsi fare la doccia. Spero tanto di ritrovarla». La speranza, dunque, è che si tratti proprio dell’amatissimo uccello, cresciuto con affetto in un ambiente sereno, pieno di altri animali. L’altra speranza, «dovunque sia, è che sia libera e felice - continua Ann -. Sono rimasta davvero colpita dall’enorme intelligenza di questi animali, non immaginavo che un volatile potesse dare così tanto». La caravatese chiede dunque di poter vedere l’esemplare, per capire se effettivamente si tratti dello stesso. «La cornacchia risponde al nome di Loulou: basta chiamarla per vederla arrivare sulla spalla». Chi avesse delle segnalazioni da fare, può contattare Ann al numero 348/5842958.
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