MOTORI
Rally dei Laghi: promossi e bocciati
Edizione “ruvida”, con fango e pioggia. Ecco le pagelle

Passerà alla storia per la ruvidezza delle prove il 32º Rally dei Laghi. Fango insidioso come sapone, pioggia che ha flagellato il Varesotto. Occorreva essere piloti e navigatori dai nervi saldi e dal piede destro gentile per non incappare in uscite di strada, acquaplaning o frenate a gomme bloccate tra Valganna, Sette Termini o Cuvignone, dove ad ogni staccata occorreva invocare…l’Angelo custode. In queste difficili condizioni climatiche analizziamo chi si è esaltato meritando la lode, chi è rimandato e chi è bocciato.
IL MATTATORE
In un weekend per equipaggi maturi è emerso in formato XXL un professionista che non si spaventa sotto i nubifragi: Andrea Crugnola, 34enne mattatore al Laghi, capace di regalare all’amico Andrea Sassi e al team tricolore Citroen-Fpf una vittoria da dominio assoluto, dallo shakedown alle ovazioni finali nel cuore di Varese.
GLI IMPAVIDI
Elogio alla passione di quegli impavidi amanti del motore che con lo zaino e le scarpe inzuppate d’acqua hanno sostenuto i loro beniamini nei boschi di Valtravaglia, Valganna e Valcuvia. La lode pure a quei 1000 spettatori che hanno pagato 10 euro per godersi la fradicia prova show tra controsterzi e testa-coda da acquaplaning.
GESTI PREZIOSI
Negli ultimi 12 mesi tanti gli ex piloti e navigatori scomparsi. È stato toccante ricordare il loro nome sulle carrozzerie delle auto, come se il testimone sia passato dai maestri agli allievi. Applausi a chi ha messo “Ciao Mauro” (Bregolato), “Ciao Giancarlo” (Biasuzzi), “Ciao Sergio e Mario” (Crugnola e Manzoni da Luino), ecc. La community del motore da rally ha il cuore grande e solidale.
SARTORIO E SOCI
Oltre ai 300 uomini tra ufficiali di gara e servizio organizzativo, è stato esemplare l’apporto della Protezione Civile della Comunità Montana del Piambello (comprende otto comuni) guidata da Paolo Sartorio. Agli ordini di Michele Carcano e Matteo Cantamessi ben 35 volontari specializzati, con 12 mezzi e regia mobile, hanno presidiato le strade di Valganna e Valmarchirolo, garantendo sicurezza e tutela del territorio.
IL COBRA NON MORDE
Passa tu che taglio io, c’è scappata la foratura che ha disarcionato dal secondo posto un equipaggio amato da tifosi e sponsor: Giò Dipalma e ‘Cobra’ hanno pagato caro, con una gomma bucata, il dilavamento del ciglio stradale sulla Montegrino. Lì quasi tutti tagliavano le curve sperando di non trovare pietre aguzze.
TRANELLO FATALE
A cascare nel tranello dell’acquaplaning sotto un violento acquazzone domenicale sono stati in tanti: 74 i classificati su 120 equipaggi partiti. Dispiace non aver visto all’arrivo di piazza Monte Grappa a Varese, Damiano De Tommaso e Andrea Spataro che nella discesa da Vararo a Cittiglio hanno urtato rocce e rail quando lottavano per salire sul podio.
LO SVARIONE DI PIPPO
Rimandati alle prossime prove d’appello sono quei piloti che, hanno fatto segnare temponi da urlo ma danneggiato la loro classifica con uno svarione sul fango: da Pippo Pensotti (5° finale, tutto in crescendo) ai fratelli Maran e Matteo e Rebecca Fortunato.
ATTAPIRATI
Non ce ne vogliano il frusinate Francesco Atzori o il biellese Tiziano Pieri, a Varese per la prima volta, ma il tapiro spetta a loro. Non solo hanno interrotto le partenze delle shakedown per 40 minuti, ma hanno piegato le sospensioni della Polo n.20 contro muro e rail sopra Bedero Valcuvia: i crono erano spenti, nessuno chiedeva loro di forzare il ritmo: rally finito prima di iniziare.
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