LA SENTENZA
Il Tar: «Demolire abusi edilizi»
Ma sulla Saronnese resterà il vivaio della società Agave Srl

La recinzione e l’impianto di illuminazione esterno possono restare al loro posto, anche per ragioni di sicurezza. Tutte le altre opere che non erano state autorizzate, invece, dovranno essere rimosse.
Il contenzioso tra il Comune e di Rescaldina e Agave Srl, la società che investendo 3,7 milioni di euro ha costruito il vivaio di 25mila metri quadrati che vicino al confine con Uboldo si affaccia sulla Saronnese, era iniziato nell’ormai lontano 2012.
Per avere una sentenza da parte del Tribunale amministrativo regionale della Lombardia ci sono voluti sette anni: la società potrà sempre ricorrere al Consiglio di Stato, ma per il momento il punto lo segna il Comune.
L’AUTORIZZAZIONE
La sentenza che obbliga Agave Srl alla «demolizione e rimozione delle opere e degli interventi realizzati in assenza di titolo» è arrivata a dieci anni di distanza da quando, con sindaco Paolo Magistrali, il Comune aveva rilasciato alla società il permesso a costruire il suo vivaio. Storia complicata, quella dell’immobile che Agave ha realizzato tra il 2011 e il 2012 a due passi dal centro commerciale Auchan. Nel 2009, fiutando gli investimenti che Auchan e Ikea avevano ipotizzato su Rescaldina, la società aveva comprato un pezzo di terreno nel corridoio verde al confine con Uboldo e aveva chiesto al Comune il permesso di costruirci serre e piantarci alberi, fiori e arbusti.
Un intervento importante, 25mila metri quadrati non sono uno scherzo. Ma nel 2012, quando i lavori sono già a buon punto, il Comune blocca tutto: un vivaio è un vivaio, quello che la Agave Srl stava realizzando era invece anche un po’ un supermercato, con tanto di casse e uffici che avrebbero modificato la destinazione d’uso dell’immobile da agricola a commerciale. Tra ricorsi e sanatorie, alla fine azienda e Comune riescono a raggiungere un accordo e nel 2015 la struttura è comunque aperta al pubblico. Ma i guai non sono finiti, perché cambiata l’amministrazione anche sotto il governo di Michele Cattaneo il Comune contesta tutta una serie di irregolarità: dalla difformità della destinazione d’uso di alcuni locali fino ai muretti costruiti dove non dovevano esserci muretti, passando (ad esempio) per il ghiaietto che non avrebbe dovuto essere messo nel parcheggio.
La nuova ordinanza che impone il ripristino delle opere previste nelle concessioni e la demolizione di tutte quelle abusive è datata 3 ottobre 2017, il ricorso al Tar da parte della società è stato praticamente immediato.
LA DECISIONE
Il Tribunale amministrativo accoglie l’istanza cautelare promossa da Agave Srl per non arrecare danni all’attività imprenditoriale, la prima udienza per entrare nel merito della questione è fissata per lo scorso febbraio. Alla fine, il ricorso promosso da Agave è accolto parzialmente, nella sola parte in cui l’ordinanza del Comune impone «la demolizione della recinzione e dell’impianto di illuminazione».
Per il resto, adesso la società deve adeguarsi: quello che era stato autorizzato può restare, il resto no.
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