IL PROGETTO
Stazione, arrivano gli educatori
Spacciatori e sbandati: il Comune arruola volontari per arginare il degrado

Sono in arrivo gli educatori di strada in stazione e nei boschi della droga. È l’innovativo progetto messo a punto dall’assessorato ai Servizi sociali con la collaborazione della Cooperativa Sociale Albatros del vice direttore Daniele Casini, in prima linea contro le fragilità del territorio.
Un’iniziativa che non rimarrà sulla carta ma sarà concretizzata con un finanziamento regionale di 64mila euro. A tanto ammonta la quota assegnata a Rescaldina per attivare quelli che nel bando vengono definiti «processi di inclusione a livello della comunità di giovani e adulti a grave rischio di marginalità e disagio sociale».
Modello integrato
Sarà un vero modello d’intervento integrato quello da mettere in atto, frutto di una proposta progettuale con capofila Albatros, in collaborazione con Comunità Nuova e Cooperativa Lotta contro l’emarginazione, Azienda SoLe e Asst Ovest Milanese, nonché col coinvolgimento dei Comuni dell’asse Ferrovie Nord Milano relative alla tratta Novara - Milano Cadorna (Turbigo, Castano Primo, Magnago Vanzaghello e Rescaldina).
«Nello specifico», spiega l’assessore alle Politiche sociali Enrico Rudoni, «sono previste azioni di pronto intervento e presa in carico delle situazioni di bisogno, determinatesi a seguito di una condizione di precarietà e di emarginazione conclamata, anche per abuso di sostanze, al fine di contenere o ridurre il danno prodotto e avviare percorsi di inclusione».
Si prevede di implementare un’unità di strada, un servizio gestito da un’equipe composta da operatori del servizio pubblico e del privato sociale, figure sociali e sanitarie che operano a bassa soglia, nei contesti considerati a rischio marginalità.
Per quel che riguarda Rescaldina, l’intervento è stato pensato in collaborazione con l’assessorato regionale alla Sicurezza retto da Riccardo De Corato per le aree della stazione e del vicino Bosco del Rugareto, che sono investite da un problema sociale di uso e spaccio di sostanze stupefacenti.
Si tratta infatti di aree nevralgiche del problema tossicodipendenza, che tante polemiche sta suscitando anche in questo periodo.
Basti pensare alle proteste dei pendolari della stazione, alle prese con personaggi molesti quando raggiungono lo scalo parcheggiando nelle vicinanze: individui che chiedono soldi, talvolta in modo molto insistente, indicati da tutti come «sbandati e tossici».
Senza contare quel che avviene nel Parco del Rugareto, dov’è diffusa la presenza di pusher e consumatori di droghe.
Lavoro da professionisti
Ebbene, la figura dell’educatore potrebbe essere determinante proprio in questi ambiti: un compito certo non facile, ma che sarà affidato a professionisti.
«Lo spirito del bando cui abbiamo partecipato», precisa infatti Rudoni, «è accogliere e cercare di accompagnare i soggetti più vulnerabili e più fragili».
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