LA SENTENZA
“Rubò” 9 ore di stipendio, assolta guardia medica
Il professionista si assentava per andare al lavoro in Rsa

Accusato di truffa per aver “rubato” nove ore di stipendio nell’arco di quattro anni: medico assolto.
È stato scagionato il camice bianco finito nel mirino della Guardia di Finanza per aver smontato prima dal servizio, oppure aver iniziato il turno più tardi, lasciando così scoperto il presidio di guardia medica allo scopo di andare a lavorare in casa di riposo. Il professionista era anche imputato di interruzione di pubblico servizio.
Il caso, che risale al periodo tra il 2016 e il 2019, è approdato in Tribunale a Varese, davanti al giudice Andrea Crema. Secondo la ricostruzione delle Fiamme Gialle, il dottore di 47 anni aveva un incarico come guardia medica per conto di Ats Insubria e avrebbe percepito indebitamente la retribuzione per le ore (9 ore e 12 minuti, per la precisione) in cui si era assentato dall’ambulatorio della continuità assistenziale. Gli “artifici e raggiri” che configurano il reato di truffa consistevano nell’uscire prima del previsto, oppure entrare più tardi, dall’ospedale di Luino. Il motivo? Il medico svolgeva anche attività di libera professione alla Fondazione Monsignor Gerolamo Comi Onlus, dove - secondo le indagini - andava a lavorare durante le assenze dall’ospedale. Gli inquirenti hanno calcolato che per quei 552 minuti in cui avrebbe dovuto essere di turno come guardia medica, ma in realtà era alla Rsa, ha guadagnato indebitamente 202,67 euro.
Da qui la contestazione di truffa, per la quale il pm aveva chiesto la condanna a otto mesi di reclusione. Di tutt’altro avviso il difensore, l’avvocato Corrado Viazzo, che ha chiesto l’assoluzione ritenendo che mancasse il dolo, la volontà di commettere il reato. Il legale, inoltre, ha evidenziato come il medico si assentasse per pochi minuti in ognuna delle occasioni contestate, e comunque sempre per accorrere alla Fondazione Comi dove veniva chiamato per far fronte ad alcune emergenze. Per conoscere le motivazioni dell’assoluzione bisognerà attendere il deposito della sentenza.
© Riproduzione Riservata