DEGRADO
Sacchi nei boschi. Per pagare meno
Rifiuti selvaggi: c’è chi pensa di risparmiare sulla Tari. La Comunità montana punta sull’educazione ecologica
Sacchi di rifiuti domestici abbandonati lungo le strade o appena dentro ai boschi. Sacchi che verrebbero ritirati a domicilio col servizio di raccolta differenziata.
La domanda sorge spontanea: perché allora gettarli? Ne hanno trovati tanti i volontari, “Strade pulite”, che domenica 9 dicembre hanno ripulito la Valganna.
Ma già alcuni mesi fa, l’allarme per la spazzatura portata nei boschi era stato sollevato dal sindaco di Bedero Valcuvia, Paolo Galli.
Una spiegazione forse c’è a questo fenomeno apparentemente strano: pagare di meno laddove la tariffa per la nettezza urbana è calcolata anche in base al peso dei rifiuti prodotti.
In alcuni Comuni è stata introdotta, pur non ancora a pieno regime. Meglio trasportare e gettare il sacco della plastica o del secco piuttosto che rischiare di “appesantire” il costo della Tari. È una motivazione abominevole. Ma molto, molto probabile.
Il presidente della Comunità montana Valli del Verbano, Francesco Paglia, conferma che l’abbandono della pattumiera è un problema non isolato, non marginale.
Anche se... «Le cause sono molteplici, non c’è solo la questione della tariffa in base ai rifiuti prodotti che peraltro riguarda per ora una minoranza di Comuni». «C’è un problema di inciviltà - aggiunge - che si contrasta innanzitutto con campagne di educazione e di sensibilizzazione. Le stiamo studiando. Nei paesi meno grandi, si può pensare a delle micro-aree di raccolta dei rifiuti, che ovviamente non devono diventare delle discariche selvagge».
E sul fronte della repressione? Più controlli? Il presidente della Comunità montana, che è anche sindaco di Duno, conferma l’utilità delle telecamere, «nel mio territorio comunale la presenza della videosorveglianza ha dato dei risultati», precisando che per i boschi è arduo l’impiego delle apparecchiature, «non possiamo installare una telecamera su ogni albero».
Di certo, qualcosa va fatto per arginare la piaga dell’abbandono di rifiuti. «Sì, perché ha anche un costo rilevante per i Comuni, costo che alla fine lo pagano i cittadini e quindi anche chi ha pensato di fare il furbo».
Un altro fronte di intervento è quello del prelievo della raccolta differenziata a domicilio: rendendolo più comodo per gli utenti, dovrebbe ridursi l’abbandono dei sacchi. «Andrà a gara per il 2020 il nuovo appalto della raccolta dei rifiuti e stiamo già ragionando su tutti gli aspetti che contribuiscono a migliorare il servizio».
Tornando infine alle cause dei “rifiuti selvaggi”, il presidente Paglia indica anche le cattive abitudini di qualche proprietario di seconde case che “liquida” tutta la pattumiera in un solo colpo. Gettandola.
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