IL BORGO INQUIETO
Sacro Monte, uno striscione lancia l’allarme degrado
Appeso sulla strada, sopra la segnaletica. Il residente Ottavio Lonati: «Cosa dobbiamo fare? Vediamo gomme delle auto tagliate, vetri rotti, furti»

Da qualche giorno è apparsa, sulla strada che conduce al Sacro Monte di Varese, una grande scritta su un lenzuolo, portato da una mano anonima, e collocato proprio sopra la segnaletica verticale che indica luoghi ed edifici principali della montagna sacra varesina. «Furti, incuria, vandalismo, benvenuti al Sacro Monte». Messaggio forte e chiaro, a caratteri cubitali, denuncia anonima che pare rivolgersi soprattutto a chi – sempre tanti, soprattutto nelle occasioni di punta – giunge da fuori al bene varesino tutelato dall’Unesco. Un “cartello” che esprime rabbia e protesta, che segnala una condizione di insicurezza a causa di fatti che mal si accostano a quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di un luogo tanto importante come il Sacro Monte di Varese. Eppure non mancano coloro che giudicano con molta severità, con toni fermi, ciò che accade in questa zona della città, da sempre caratterizzata da bellezza, natura e storia.
TRA CONFUSIONE E INSICUREZZA
Tra questi cittadini c’è Ottavio Lonati, residente al Sacro Monte, che guarda con preoccupazione e allarme il clima generale che si respira da queste parti. Impegnato nei preparativi della festa annuale del Principato di Santa Maria del Monte, Lonati non perde di vista la situazione del borgo e ciò che accade presso i punti più significativi di questo luogo. «Cosa dobbiamo fare? Vediamo che spesso tagliano le gomme delle auto, spaccano vetri, rubano all’interno delle ville», racconta Lonati. Una situazione pericolosa, che certamente non rappresenta un bel biglietto da visita per il bene Unesco. Ed è lo stesso sacromontino a raccontare una sua recente esperienza non positiva. «L’altra sera, da solo, mi sono seduto sotto alla terrazza del Mosè – spiega Lonati –. E ho potuto constatare la presenza di un gruppo di persone che ha stazionato rumorosamente sulla terrazza fino alle due di notte, tra spinelli, bottiglie di birra, cartoni di pizze, cartacce. Quando si sono accorti che li osservavo, sono scesi e hanno cercato, con la loro presenza, di intimorirmi. Senza alcun risultato». Una condizione di insicurezza e confusione che i residenti al Sacro Monte non apprezzano, e rispetto a cui cercano di fare fronte. Con la presenza, con la denuncia, raccontando cosa accade. Come in questo caso.
UN LUOGO DA SALVAGUARDARE
«Di fronte a queste cose – conclude Lonati –, cosa possiamo fare noi cittadini? Una domanda che ci poniamo di continuo, quando dobbiamo assistere a fatti come questo e a una presenza, spesso notturna, rumorosa e che crea solo confusione». Un racconto pacato e preciso, sul clima che si respira al Sacro Monte, che esprime il disagio di residenti e turisti. Come del resto anche il cartello apparso in strada lancia un allarme che è difficile ignorare, e che dovrebbe spingere ad approfondire e capire meglio cosa sta accadendo al Sacro Monte di Varese. Tanto più che ciò che viene detto riguarda una punta di diamante della città, polo attrattivo di turisti e varesini, luogo legato a tradizioni e storia, punto di riferimento per arte e fede ben al di là dei confini comunali. Un luogo da salvaguardare a tutti i costi, mettendo in atto decisioni e misure proprie di una città che, come accaduto recentemente, considera la sicurezza come uno dei valori caratterizzanti, da impugnare come una bandiera.
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