POLITIX
Salvini sonda Draghi (e Letta) sul “futuro” governo
La frase chiave pronunciata dal ministro Giorgetti

La frase chiave di ieri l’ha detta, anzi, visto di chi si tratta, l’ha sussurrata il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ad Alessandra Sardoni de La7. A domanda su di che cosa avrà parlato Matteo Salvini, leader della Lega, con Mario Draghi o con Enrico Letta negli incontri di ieri, la risposta è stata più o meno: avranno anche parlato dell’attuale e del “futuro” governo. Ecco, la trattativa per la scelta del presidente della Repubblica è sempre più intrecciata con quella per il futuro della legislatura e soprattutto per l’esecutivo, l’attuale e/o “il futuro”. Per questo motivo è sbagliato interpretare come un veto di Salvini a Draghi l’affermazione fatta dal leader leghista a proposito del “pericolo” di spostare il premier dal suo incarico. Perché il pericolo c’è, ma un accordo di legislatura può scongiurarlo. Dai qui tutte le trattative di queste ora. Peraltro, il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, ha anche suggerito, sempre a Maratona Mentana su La7, di non prescindere dalla verifica della volontà di Draghi. Dunque anche qui non un veto. Per il Quirinale «ci sono ancora tanti nomi spendibili» e Draghi «è una delle carte, ma semmai uscirà più in là». Così, seduto fra Roberto Calderoli e Giorgetti, nel cortile della Camera, il senatore Umberto Bossi ha parlato della partita del Colle. Il senatur, che giorni fa aveva detto che forse Pier Ferdinando Casini sarebbe stato il candidato di mediazione, ora è dubbioso: «Probabilmente non riesce». Bossi non ha voluto commentare l’azione di Salvini, ma è certo che il leader leghista non sta trattando soltanto sul Quirinale.
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