BANDITO
Due rapine a vuoto, poi le manette
Prima il tentativo a Sant’Antonino di Lonate, poi quello a Samarate, in entrambi i casi messo in fuga dai farmacisti. E poche ore dopo il fermo, a Milano
Due farmacisti coraggiosi che, nel giro di mezz’ora, prima nella frazione lonatese di Sant’Antonino Ticino, poi a Samarate, sventano una rapina e inseguono un rapinatore. Giornata da dimenticare, per il bandito che, in una mattinata, ha fallito due tentativi di rapina in farmacia e, alla fine, è stato fermato dai carabinieri a Milano. Si tratta di un cinquantenne, con numerosi precedenti specifici il quale, portato nella caserma dei carabinieri di Busto Arsizio, è stato anche riconosciuto dai testimoni dei suoi colpi falliti. Nella serata è stato condotto nel carcere di San Vittore.
Ha commentato a caldo il primo cittadino Enrico Puricelli: «Quello di Erica è un gesto eroico che fa onore a lei e alla nostra comunità, la mia farmacista è differente, a breve ho intenzione di invitarla nel palazzo municipale di Samarate per una simbolica cerimonia di ringraziamento pubblico».
E nei loro racconti emerge con chiarezza come l’istinto sia più forte della paura.
LA FORZA DELLE DONNE
Erano circa le 9.20. Sembrava una mattinata tranquilla nella storica farmacia Mosca di via Vittorio Veneto, di fronte al comune e a due passi dalla sede della polizia locale. Racconta la titolare Erica: «Un uomo di mezza età con felpa e cappuccio, senza guanti e senza mascherina ma con un foulard entra in farmacia ed è diretto dietro il bancone verso le casse». Cercava i soldi. Continua la proprietaria: «Abbiamo visto che aveva un coltellino e alla mia collega ha urlato tre volte la parola soldi». Dentro la farmacia, però, nessuno si è perso d’animo. Prosegue Erica Mosca: «Ho cercato di dargli un calcio e lui è scappato. Mi sono messa a inseguirlo dalla farmacia fino al parcheggio retrostante che conduce alla 341, ho fotografato la sua macchina, ho preso la targa e l’ho comunicata ai carabinieri».
Nel frattempo le colleghe non si sono perse d’animo. All’interno della farmacia hanno urlato “Al ladro al ladro”. E poi chiamato carabinieri e vigili accorsi sul posto. Conclude Mosca: «Non ho avuto paura, ho il coraggio nel sangue e un’indole istintiva». Insomma l’adrenalina era a mille. «Si è spaventato più lui di noi, un uomo ha avuto paura di sette donne».
FIERO DELL’INCOSCIENZA
Mezz’ora prima in via Isonzo, angolo via Madonna, nella frazione lonatese di Sant’Antonino. Erano le 8.55. Racconta il titolare della farmacia Domenico Castelletti: «Sono entrati regolarmente i primi clienti e poi un giovane con felpa con cappuccio, guanti e mascherina che con sé aveva un taglierino». Il rapinatore sembrava avesse accento dell’est Europa. Continua il proprietario: «Mi ha detto apri il cassetto e dammi i soldi. Io l’ho preso per il braccio, l’ho spinto indietro, lui è quasi caduto e ha fatto cadere l’espositore contenente alcuni prodotti farmaceutici».
Prosegue il racconto: «È scappato dalla porta e si è dileguato in piazza don Mario Manfrin». All’interno della farmacia c’era anche la moglie di Castelletti. Che ha urlato. Lui è sempre stato freddo, consapevole, senza paura. Ha detto: «Sono stato coraggioso ed orgoglioso della mia incoscienza». Sul posto carabinieri e polizia locale. L’uomo, molto noto nella frazione, ha ricevuto tantissimi complimenti dai clienti che hanno affollato la farmacia. «Mi hanno detto che è stato un atto eroico».
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