IL LUTTO
La tragedia di Marco: «Impossibile non volergli bene»
Dai fratelli il ritratto del 37enne di Samarate morto nel Canavese

C’è il ricordo sentito e toccante, ci sono le parole pronunciate tra le lacrime e la commozione. Aprono il loro cuore Fabrizio e Stefano Ghiroldi. Sono, rispettivamente, il fratello maggiore e quello minore di Marco: morto a 37 anni, martedì sera, in incidente stradale nel Canavese, dove si trovava in trasferta di lavoro per conto di un’azienda di impianti termici della provincia di Bergamo. La sua Renault Espace è uscita di strada ed è finita contro la base in cemento di un ponticello. Fatale. Fabrizio e Stefano parlano insieme, condividono il dolore, testimoniano l'unità della famiglia Ghiroldi. Con i genitori, mamma Maria Assunta e papà Giovanni, che mantengono il silenzio.
VUOTO INCOLMABILE
Marco se n’è andato improvvisamente ed ha lasciato un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nelle tante persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Raccontano Fabrizio e Stefano: «Marco era un grandissimo lavoratore. Era una persona generosa e disponibile, aiutava sempre tutti, era pronto a dare una mano. Lui non si tirava mai indietro». Aggiungono all’unisono: «Era un ragazzo e un fratello speciale. Impossibile non volergli bene». Aveva un carattere capace di unire sensibilità ad allegria. Soprattutto, «sapeva distinguere quando bisognava essere seri e quando si poteva e si doveva scherzare». Lui che, come hanno raccontato ieri anche gli amici, «era socievole pur mantenendo quella sua riservatezza come tratto distintivo».
DENTRO DI NOI
Insomma, per la famiglia Ghiroldi la vita non potrà più essere la stessa. «Quando lo abbiamo saputo è stato uno shock», ammettono i fratelli. «È stato terribile. Non riusciamo a capacitarci di quanto accaduto. Lui rimarrà sempre con noi, dentro di noi, sarà sempre nel nostro cuore».
GRIGLIATA E PASSIONI
Quella di Marco è sempre stata una famiglia forte e unita. Lo è stata nei momenti entusiasmanti e lo è ancora di più in questo momento durissimo. «Ricordiamo con affetto e nostalgia quando eravamo tutti insieme in casa a fare le grigliate», dicono Fabrizio e Stefano. «Respiravamo la bellezza dei sorriso e dello stare insieme». Con un ragazzo che aveva tanti amici e tante passioni. Dal mondo dei motori alla meccanica e soprattutto alle moto, ma anche il ping pong e la pallacanestro. Oltre a essere un grande lavoratore che negli anni passati è stato anche all’Agusta di Cascina Costa. Ora è difficile parlare al passato di un 37enne pieno di vita scomparso all’improvviso. In città lo conoscevano quasi tutti e non si è spento l’eco del dolore per questa tragedia.
L’ESAME AUTOPTICO
Al momento non è stato ancora effettuato l’esame autoptico sul suo corpo. Molto probabilmente il funerale sarà settimana prossima nella sua Samarate. Che quindi saluterà commossa, per l’ultima volta, quel ragazzo d’oro, perbene e dal grande cuore.
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