DOPO LA STRAGE
Samarate, Nicolò Maja: «L’amore delle persone mi sostiene»
Il giovane al concerto della banda filarmonica

Sorpresa, stupore, ammirazione, appartenenza, vicinanza, sostegno ed applausi. Quella di ieri sera, venerdì 16 dicembre, in occasione del concerto della Banda Filarmonica Samaratese alle 21 nella chiesa parrocchiale di piazza Italia, è stata la prima uscita pubblica ed ufficiale per Nicolò Maja.
Sopravvissuto alla strage familiare dello scorso 4 maggio Nicolò ha accolto con entusiasmo la proposta del sindaco Enrico Puricelli di partecipare alla serata della Filarmonica prima di Natale. «In un momento così difficile e delicato della mia vita ci tengo - ha detto emozionato Nicolò - a ringraziare con tutto il cuore la comunità samaratese e tutti coloro che dall’inizio fino ad oggi hanno avuto anche solo una parola o un gesto di conforto nei miei confronti in quanto la vicinanza e l’amore delle persone sono la benzina che mi permette di guardare al futuro con speranza».
«In particolare ringrazio con tutto il cuore il nostro sindaco che posso dire sia un uomo dall’animo buono e che ora come ora è diventato un punto di riferimento per me e per i miei nonni». Puricelli ha infatti definito la presenza ieri sera di Nicolò «un mio regalo per tutta la mia comunità». Il sindaco nella serata di ieri è andato a prendere il giovane ventitreenne nella sua abitazione di Cassano Magnago, lo ha portato a Samarate fino all’evento di cui nessuno era a conoscenza. Nicolò con la sua sedia a rotelle è stato accompagnato e portato dal sindaco fino alla prima fila. Dove ha assistito accanto a Puricelli, alla cugina Annalisa ed ai nonni Ines e Giulio al concerto della Filarmonica guidata dal maestro Silvano Scaltritti in quello che vuole essere un segno forte di riconquista della vita, di una rinascita personale nel cuore di una comunità che lo ama. E quell’immagine di un sindaco e di un ventitreenne scampato alla furia del padre, di un giovane che ha perso mamma e sorella, di un ragazzo che nella prima ed unica intervista a “La Prealpina” aveva detto «Mamma Stefania e mia sorella Giulia vivono in me e dentro di me», sono l’essenza più bella, più simbolica e forte del Natale di Samarate: un Natale di speranza, rinascita e normalità. Ora resta il messaggio forte di una serata ricca di bellezza ed armonia musicale e di tanta umanità.
© Riproduzione Riservata