IL BANDO
Ville della mafia? No, grazie
Le proposte non sono arrivate e i due immobili per il momento restano vuoti
Bando deserto per le due ville confiscate alla mafia.
Nessuna offerta davvero interessante. Si fa lungo il percorso burocratico per recuperare a usi sociali i due immobili confiscati alla criminalità organizzata e assegnati al Comune.
L’avviso che la giunta Vercesi aveva pubblicato lo scorso novembre per assegnare a titolo gratuito e per finalità sociali (come previsto dalla legge sui beni sottoposti a confisca) le due ville di via Mazzini 38 e corso Sempione 55, si è concluso con un nulla di fatto.
In pratica, non è stato possibile individuare un’associazione in grado di proporre un progetto concreto e risolvere così una situazione di impasse che si trascina da tempo.
Sul piatto, le due costruzioni con giardino (entrambe con una superficie complessiva di circa mille metri quadrati) che erano state confiscate alla criminalità organizzata e assegnate al comune. Quella di via Mazzini è una villa a rustico, senza infissi né serramenti, confiscata nell’ambito di un’inchiesta sulla ‘ndrangheta. La villa di via Sempione, invece, è una costruzione fatta e finita che è stata confiscata alla malavita dell’est europeo.
«Qualche interessamento c’è stato - spiega il sindaco Marilena Vercesi - ma a noi servono delle offerte utili e percorribili. Purtroppo non sarà facile trovare una soluzione per queste due strutture. Quella più appetibile, per la posizione e per la forma, grazie all’ampio cortile, è senz’altro quella di via Mazzini. Ma la villa è totalmente da ristrutturare, e per renderla utilizzabile servirebbe un investimento di circa 800 mila euro».
Ovviamente le casse pubbliche non se lo possono permettere, quindi servirà reperire dei finanziamenti. «Stiamo facendo le nostre valutazioni per trovare un operatore interessato - continua il sindaco -. I soggetti ci sono, il problema è proprio che mancano le risorse».
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