DANDY BOSINO
Sandie, piedi nudi e “La mer”

«Cara, i tuoi piedi mi fanno impazzire». «Anche i tuoi, tesoro, sono irresistibili». Riuscite ad immaginare un simile dialogo? Ammesso che sì, ed escludendo contesti e predilezioni particolari, non sarebbe comunque il massimo della tenerezza. Forse. Ma amici e amiche, ladies and gentlemen, preparatevi perché questo è il loro momento. Non dei due che si elogiano per gli alluci, ma dei piedi. Dei piedi nudi. Dell’uomo e della donna scalzi. Li abbiamo visti in anteprima sulle passerelle di abiti chic; li hanno immortalati mentre facevano shopping - Ilaria D’Amico -, andavano di corsa - Scott Eastwood, figlio del leggendario Clint, sui marciapiedi della Grande Mela - e pure durante cerimonie stellari - Julia Roberts sui gradini del Festival di Cannes. È una nuova frontiera della libertà? Nein, è un cavallo di ritorno. Che promette - ecco il senso di parlarne in questa rubrica - di condizionare abitudini e stile. Non fraintendiamoci: nessuno pensa ad una rivoluzione all’insegna del gimnopodismo (filosofia che propone una vita senza scarpe), e nemmeno di fare running o la spesa scalzi. Però, visto che il mare è all’orizzonte, si può pensare di concedere qualche momento in più di libertà ai piedi. Una festa in giardino? Mais oui. Con l’invito: “È gradito il piede nudo”. Come detto, non c’è niente di innovativo, il confine non è stato spostato in là neppure di un centimetro: basti pensare a Sandie Shaw, la cantante britannica che nel ‘70 cantò a Sanremo scalza. O alle notti folli e romantiche di Gigi Rizzi, BB, Alain Delon e Beppe Piroddi (diventato poi marito di Corinne Cléry), a Saint Tropez, dove valevano negli anni ‘60 la regola e la moda - lanciate proprio dai playboy italiani - di girare in jeans, maglietta bianca e piedi nudi (il massimo dell’eleganza). Ma stare scalzi in pubblico ha assunto anche un significato di romantica spontaneità grazie al film “A piedi nudi nel parco”, del ‘67, con Robert Redford e Jane Fonda: lui dopo una litigata si rifugia al parco che attraversa senza scarpe; lei in quel momento lo vede forse per la prima volta come lo desiderava (caratterialmente), cioè “vero” , non calcolato. E c’è il lieto fine. Per una volta, invece di pensare a cosa mettere, meditiamo dunque su cosa togliere (calze e scarpe). Le vacanze offriranno sicuramente tante opportunità. Al mare osate, tanto e spesso, prima, durante e dopo i pasti. Il mare. Una canzone? Ok, anzi bien sur. Questa in Francia è un inno: “La mer”. È di quell’artista straordinario che è stato Charles Trenet. Al mio tre: tutti insieme, fuori la voce e via le scarpe.
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