L’ALLARME
Saronno: bici, impennata di furti
Le due ruote vanno a ruba. Ecco i posti a rischio e le precauzioni da adottare

La media, secondo i dati in possesso delle forze dell’ordine, è di un furto di biciclette al giorno a Saronno, e proprio ultimamente con l’arrivo della bella stagione e con tante persone in più che si spostano sulle due ruote in città si sta assistendo a un boom di questi episodi.
Non solo nella zona che è sempre stata la più “tartassata”, ossia quella della stazione ferroviaria centrale di piazza Cadorna e dintorni, ma pure in periferia: ai periodici furti nei garage, ultimamente fra Saronno e Caronno Pertusella se ne sono aggiunti di ancora più “spudorati” con biciclette rubate direttamente nei cortili delle abitazioni private.
LE STAZIONI
L’ultimo fatto è avvenuto nei pressi dello scalo principale di Trenord, dove una saronnese era andata a prendere il treno: fra via General Cantore e piazza Cadorna aveva legato la propria bici con tanto di lucchetto e catena, sia a una ruota che al telaio.
Tutto inutile: al ritorno dal lavoro non c’era più. La speranza della donna è che le telecamere della videosorveglianza presenti in stazione e nel piazzale antistante possano avere ripreso qualcosa, e che la bicicletta - da donna, di colore nero e con le manopole marroni - possa essere ritrovata.
Casi come questo sono stati molto frequenti, ultimamente. Anche nelle vicinanze: il mese scorso nei pressi della stazione ferroviaria di Caronno Pertusella c’era stato anche l’inseguimento, da parte di alcuni cittadini, nei confronti di un ladruncolo, balzato in sella alla bici di un ragazzino, che alla fine era riuscito ad allontanarsi, facendo perdere le tracce.
BAMBINO DERUBATO
Negli ultimi giorni sui social è comparso pure l’appello di una mamma del quartiere Cassina Ferrara: qualcuno è entrato nel cortile di casa, in via Pozzo, e se n’è andato con la bicicletta del figlio, una due ruote di colore azzurro e con la scritta “Mirage”; la saronnese ha pubblicato anche la foto, con l’auspicio che qualcuno in giro la riconosca o che il ladro la faccia ritrovare.
LE PRECAUZIONI
Contro i furti di biciclette, di lunga data è l’impegno della Fiab, l’associazione dei ciclisti saronnesi, che già nel 2014 e poi nel 2016 aveva dato vita ad eventi di sensibilizzazione in città. Le regole da seguire per non farsi rubare la bicicletta, o almeno per rendere la vita difficile ai ladri, sono sempre le stesse. Innanzitutto prestare attenzione e legare correttamente la bici con un buon lucchetto ed una buona catena: quando si trovano di fronte a questo tipo di ostacoli, molto spesso i ladruncoli lasciano perdere.
In passato la Fiab aveva promosso anche la campagna “Targa la bici“, dando la possibilità di marchiare la bici ed iscriverla al “Registro italiano bici”, consultabile dalle forze dell’ordine in caso di necessità in modo che una bicicletta rubata e ritrovata possa tornare rapidamente al legittimo proprietario.
DOVE FINISCE LA REFURTIVA
Ma dove finisce la refurtiva? Statistiche precise non ce ne sono, ma senz’altro una buona percentuale delle biciclette viene presa per quelli che vengono definiti come “furti d’uso”, ossia vengono rubate da chi le utilizza per spostarsi e poi le abbandona nel giro di qualche ora o qualche giorno. Tempo fa ne erano state trovate molte in via Maestri del Lavoro, in un angolo defilato; e periodicamente ne vengono rinvenute nei boschi della periferia, soprattutto nelle zone di spaccio di droga. Mentre le più belle, verosimilmente, vengono rivendute oppure smontate per il mercato dei pezzi di ricambio.
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