IL TRASLOCO
I nomadi lasciano le roulotte
Sei famiglie andranno a vivere in appartamenti di proprietà del Comune nella zona di via Volonterio

I nomadi traslocano e lasciano le loro roulotte: sono sei le abitazioni di proprietà comunale assegnate ad alcune famiglie che attualmente abitano nell’accampamento pubblico di via Deledda, alla periferia cittadina.
Nello specifico si tratta dei Sinti che vivono in quel terreno, la parte del campo nomadi, che il Comune ha da tempo deciso di vendere e che si trova particolarmente vicino al torrente Lura.
C’era quindi l’esigenza di spostare queste persone, una ventina, che a quanto pare almeno all’inizio avrebbero preferito una collocazione più simile a quella attuale ma che alla fine si sono convinte ad accettare le case proposte dal Comune.
L’iniziativa si è concretizza qualche giorno fa, con il via libera avuto nell’ultima riunione della giunta e ora - dopo qualche intoppo tecnico - pubblicata anche all’albo pretorio online.
Per liberare l’area, che sarà posta in vendita dall’ente locale, i nomadi ottengono per dieci anni e a un canone concordato sei alloggi pubblici che sono situati uno in via Toti, due in via Frua, due in vicolo Castellaccio e uno in via Strà Favia; il trasloco dovrebbe avvenire in tempi brevi.
Va così a chiudersi una vicenda molto dibattuta e che si trascina ormai da oltre tre anni. È infatti dal settembre 2016 che l’amministrazione civica pianifica di cedere una parte dell’attuale campo nomadi comunale (l’unico pubblico in provincia di Varese) per consentire alle aziende vicine di espandersi.
Per chi anche attualmente vive con i propri mezzi, auto e caravan, sulle quattro piazzole di sosta presenti su questo appezzamento di 1.350 metri quadrati (che costituisce circa un terzo del totale dell’accampamento) la necessità, dunque, è di reperire un’alternativa. Un percorso compiuto passo a passo con il Comune; percorso non semplice e anzi con molti ostacoli legati anche alla volontà dei nomadi, tutti italiani e che vivono a Saronno da tanti anni, di cercare una soluzione che tenesse conto delle loro tradizioni e culture, almeno inizialmente preferendo la roulotte a strutture in muratura.
Si era quindi fatto largo l’idea di sdoppiare l’accampamento creando una sorta di succursale in un terreno comunale di via Grandi; idea che tante polemiche aveva sollevato nei mesi scorsi. Una opposizione popolare così decisa che aveva poi spinto il Comune a congelare la delibera e a pensare ad alternative, che sono state dunque trovate con l’accordo con i nomadi perché accettino di spostarsi nelle case comunali.
Il resto della comunità resterà invece per il momento in via Deledda, e per queste famiglie non sono previste novità nel medio periodo.
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