L’INIZIATIVA
«Offro la pizza ai poveri»
Titolare di sette pizzerie nel Saronnese lancia un’iniziativa solidale

Dal forno di Rovello Porro partono le consegne della “pizza solidale“, e c’è stato anche un accordo ufficiale con l’amministrazione comunale di Ceriano Laghetto, che anche quella saronnese potrebbe imitare nel prossimo futuro.
Il progetto, voluto da un imprenditore locale che gestisce pizzerie in tutta la zona, compresa Saronno, consiste nel portare la pizza a domicilio, una sera alla settimana, a famiglie che si trovano in difficoltà economica, su segnalazione dei Servizi sociali.
Si inizierà proprio da questa settimana: si tratta di una iniziativa pensata da Claudio Caputo, titolare del gruppo omonimo fondato nel 2010 a Ceriano Laghetto, e che oggi conta sette pizzerie tra forni da asporto e locali con coperto.
Proprio il fondatore, nelle scorse settimane, durante le serate di grande freddo, ha deciso di organizzare delle consegne davvero speciali a Milano per portare un po’ di pizze calde ai senzatetto che dormono sotto i portici, tra piazza Duomo e la stazione Centrale. Con lui anche un buon gruppo di collaboratori.
Nei giorni scorsi Caputo si è incontrato con il sindaco cerianese Dante Cattaneo e ha definito l’accordo con la responsabile dei Servizi sociali, Stefania Balzaretti. Giovedì 22 marzo la giunta comunale ha messo a punto e approvato la delibera. Prevede che una sera a settimana le famiglie segnalate, a rotazione, riceveranno la consegna di pizze a domicilio.
«È un gesto importante, che testimonia un senso di gratitudine verso la comunità di Ceriano. Non possiamo che ringraziare a nostra volta Claudio - commenta il sindaco Cattaneo -. A Ceriano non abbiamo situazioni di famiglie che vivono per strada come quelle dei senzatetto che si possono incontrare a Milano e in tante altre città, ma ci sono situazioni di famiglie in difficoltà per le quali questo gesto può essere importante e apprezzato. La scorsa estate abbiamo fatto una cosa simile con i prodotti dell’orto che avevo ricevuto in cambio delle giornate lavorative trascorse nelle aziende agricole del nostro comune».
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