MORTI IN CORSIA
«Uccise o sedò? Superperizia su Cazzaniga»
L’imputato resterà in carcere anche dopo la decorrenza dei termini

Uccideva o sedava fino quasi all’incoscienza pazienti destinati a morte imminente? Il dubbio, ed è un colpo di scena clamoroso nel processo, ora si è insinuato anche nei giudici della corte d’assise. Ieri il presidente Renata Peragallo ha sciolto la riserva accogliendo la richiesta di perizia avanzata dagli avvocati Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora, difensori dell’ex viceprimario del pronto soccorso Leonardo Cazzaniga.
Raggiante di felicità l’imputato, che tra l’altro domani festeggerà il compleanno: «Sono soddisfatto, siamo a una svolta importante», ha commentato con i legali al termine dell’udienza. Dunque una super perizia su undici casi ospedalieri, da cui sono esclusi i decessi di Domenico Brasca e di Luciano Guerra, per i quali era stato fatto l’incidente probatorio con un perito nominato dal gip. La corte ha inoltre disposto la sospensione dei termini di fase per tutta la durata del dibattimento. Di certo c’è quindi un dato: a differenza di quanto avessero previsto ad aprile dell’anno scorso, il processo non si concluderà a luglio. Anche perché gli specialisti che verranno nominati - e che probabilmente saranno un farmacologo, un palliativista e un medico legale - avranno bisogno di tempo per vagliare il protocollo Cazzaniga.
Il quesito non è ancora stato formulato, ma i medici verosimilmente dovranno definire quale sia stata la causa degli undici decessi, se ci sia stato il nesso eziologico, ossia se la somministrazione di farmaci in sovradosaggio sia stata esiziale. E se i pazienti fossero in condizioni tali da richiedere una sedazione palliativa che ne attenuasse le sofferenze.
Il procuratore capo Gianluigi Fontana ha chiesto di scindere la nomina dei periti e la formulazione del “mandato” in due udienze diverse, così da poter valutare eventuali incompatibilità e decidere - tenuto conto delle specializzazioni - se avvalersi a sua volta di uno o più consulenti. Accolta un’altra richiesta della procura: gli effetti della perizia verranno estesi al responsabile civile (l’Asst Valle Olona, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Candiani) e ai coimputati Roberto Cosentina, Maria Luisa Pennuto, Nicola Scoppetta e Paolo Valentini, che rispondono di favoreggiamento e di omessa denuncia nei confronti del vice primario. Fu Cosentina, come direttore sanitario, a riunire il gruppo di accertamento, i componenti della commissione interna vennero incaricati di valutare il modus operandi di Cazzaniga per le morti di Antonino Isgrò, Luigia Lattuada, Angelo Lauria e Pancrazio Vergani. Le conclusioni furono assolutorie, nulla di letale nell’operato dell’ex vice primario per la commissione. Cosa ne diranno i periti?
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