LA DENUNCIA
Sciamani e nuove droghe, allarme
Sempre più diffuse associazioni che propugnano tecniche di apertura della mente e conoscenza di sè: "Ma l'uso del "vino dell'anima", oltre che illegale, può provocare pericolose allucinazioni" avverte l'Asl

Chi ha superato da almeno un decennio il mezzo secolo di vita, è probabile ricordi bene questa droga che sta spopolando tra i trenta-quarantenni, con “contagi” anche tra più giovani. Il nome è complicato, ayahuasca. Si sta diffondendo tramite raduni e incontri con sciamani, al punto che la diffusione di questa sostanza allucinogena ha allertato il Dipartimento delle Dipendenze dell’Asl di Varese. Il suo responsabile, Vincenzo Marino, psichiatra, è venuto in contatto con pazienti ma anche con persone che hanno chiesto informazioni su serate, incontri e raduni “a base di” questa bevanda che viene prodotta miscelando di solito decotti ricavati da due piante, le foglie di Psycotria viridis e le liane di Banisteriopsis caapi.
Beninteso: il fenomeno dello sciamanesino non ha alcun aspetto illegale e anzi, nel capoluogo e in alcune località della provincia, sono nati letteralmente "come funghi" gruppi e associazioni che invitato a tecniche estatiche e di conoscenza approfondita del proprio essere. L’allarme non è sulla "scelta", che può essere più o meno condivisa, di come acquisire maggiore consapevolezza di sé, ma sulla diffusione di questa droga in alcuni ambienti (che nulla hanno a che vedere con le associazioni ufficiali e "alla luce del sole"). La denuncia di Marino, che opera nell’Asl diretta da Paola Lattuada, riguarda l'uso di una sostanza psichedelica che «che so essere diffusa e proposta in alcuni piccoli incontri e seminari residenziali e che può causare problemi non indifferenti a chi la assume senza avere ben chiaro il fatto che si tratta di una nuova droga a tutti gli effetti». Il principio attivo della Psycotria viridis, (DMT), è infatti inserito nella Tabella 1 del Dpr 309/90 sugli stupefacenti, e lo spaccio è illegale. Da qui l’essere "fuorilegge" gli incontri più o meno pubblicizzati su internet e che tanti adepti stanno mietendo in provincia di Varese, soprattutto nella zona di Busto e Castellanza. La modica quantità a uso personale di questa sostanza allucinogena è invece soggetto a sanzioni amministrative. Perché è così pericolosa l’assunzione della ayahuasca? «Perché può provocare vomito, nausea, e dal punto di vista mentale può causare esperienze di trans dissociativo, scompensi psicofisici».
Chiamata droga del ceto medio alto e vino dell’anima, questa sostanza, utilizzata come decotto, viene impiegata da tempo immemorabile da sciamani e curanderi indigeni. Permette infatti di comunicare più facilmente con il divino e induce stati di allucinazione. I popoli amazzonici e andini utilizzano la ayahuasca anche per scopi magici e terapeutici. Viaggio spazio-temporale (e culturale) notevole. Una “tradizione” che in Brasile ha aspetti nobili come la storia della musica che coinvolge giornalisti, sciamani e musicisti come Caetano Veloso e Gilberto Gil. Addirittura Gil, quando era ministro della Cultura con il governo Lula, avviò il riconoscimento della ayahuasca nei riti religiosi come “patrimonio culturale” brasiliano. Altro continente. Altra storia.
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