PRIMA CAMPANELLA
Scuole lilliput: 4 scolari a Trasquera, 12 a Belgirate
Nel paese della val Divedro la pluriclasse con due bambini e due bambine. Sul lago Maggiore riapre la materna chiusa dal 2022

Un poker di bambini per una delle scuole più piccole d’Italia. Hanno iniziato le lezioni tra i banchi della primaria di Trasquera, paese della val Divedro prima del confine tra Piemonte e Svizzera: due bambini e due bambine. Quella di Trasquera, a oltre 1000 metri di quota, è una delle cosiddette scuole di montagna.
LA PLURICLASSE A TRASQUERA
Dato che il numero di iscritti è basso, si è organizzata una pluriclasse, con gli insegnanti che impartiscono le lezioni a bambini di età diverse. «Abbiamo un iscritto in seconda, due in quarta e uno in quinta», ha spiegato il sindaco di Trasquera, Geremia Magliocco. «L’anno scorso erano cinque, mentre l’anno prossimo dovrebbero essere tre». Gli insegnanti sono due e il servizio di istruzione è affidato a una cooperativa di Domodossola, che fornisce due insegnanti a fronte di una spesa di poco superiore a 35mila euro annui. «La Regione contribuisce con circa 18.000 euro ha spiegato il sindaco. Dovessimo comprare un pulmino per portare gli alunni a Varzo (dove esiste la scuola primaria più vicina a circa dieci chilometri) e pagare un accompagnatore la spesa sarebbe anche più alta e, soprattutto, se chiudessimo la scuola anche i pochi che vivono qua se ne andrebbero».
RIAPERTA LA MATERNA DI BELGIRATE
Aveva invece chiuso definitivamente, nel 2022, la scuola materna “Elena Conelli”, l’ultima di Belgirate, 400 abitanti. A sancire la cessazione delle attività un numero troppo esiguo di iscrizioni per l’istituto pre-scolare a metodo Montessori, insufficiente a mandare avanti la piccola scuola dell’infanzia, che durante l’anno scolastico 2021-22 aveva iscritto solo 11 alunni. Si era interrotta così un’attività scolastica durata quasi 160 anni. Ora invece è ripresa con una dozzina di bimbi, alcuni dei quali dei paesi limitrofi (solo sette i residenti). Apre alle 7.30 e rimane in attività fino alle 13.30 con una educatrice statale, poi arriva un insegnante pagata dal Comune e la scuola rimane operativa fino alle 18. Un impegno di 28.000 euro annui per i prossimi tre anni. «Per far fronte alla spesa – spiega il sindaco Flavia Filippi – abbiamo deciso di rinunciare allo scuolabus per i 12 studenti che si recano a Lesa alle elementari e medie, dando un contributo per le spese di trasporto alle famiglie. Uno scuolabus a noleggio ci sarebbe costato non meno di 25.000 euro».
© Riproduzione Riservata