BELGRADO
Serbia, nuovi scontri e violenze a Belgrado

(ANSA) - BELGRADO, 19 AGO - Nuove violenze in tarda serata a
Belgrado a margine di una manifestazione antigovernativa indetta
dal movimento degli studenti in agitazione. Dopo un raduno
apparentemente pacifico, alcuni gruppi di dimostranti hanno
effettuato blocchi stradali in alcuni punti del centro della
capitale, dirigendosi poi verso una sezione del Partito del
progresso serbo (Sns, conservatore), la forza di maggioranza che
fa capo al presidente Aleksandar Vucic, che hanno bersagliato
con un fitto lancio di sassi, bottigle, petardi e altri oggetti.
I vetri delle finestre sono andati in frantumi, sono stati
rovesciati e dati alle fiamme alcuni cassonetti della
spazzatura, con i manifestanti che si sono scontrati con reparti
della polizia in assetto antisommossa accorsi a difesa della
sede dell'Sns. Negli scontri gli agenti hanno risposto al lancio
di pietre e fumogeni con granate assordanti e gas lacrimogeni,
riuscendo a respingere i manifestanti.
Assalti a edifici pubblici e incendi di sedi dell'Sns e altri
partiti politici si erano già registrati nei giorni scorsi a
Belgrado, Novi Sad, Valjevo. Raduni e proteste antigovernative
si sono svolte in serata in altre città della Serbia - Pozega,
Bor, Zrenjanin, Kostolac, Kragujevac, Smederevo, Sremska
Mitrovica, Sombor, Obrenovac, Srbobran.
Il presidente Vucic, parlando in serata, ha ribadito la
ferma condanna delle violenze, accusando i 'blokaderi' (come in
Serbia vengono indicati gli studenti autori di proteste e
blocchi stradali) di "non avere alcun piano, nessuna idea,
nessun programma. Non sanno fare altro che distruggere e
incendiare", ha detto Vucic che ha convocato per domattina una
seduta del Consiglio per la scurezza nazionale. In un intervento
domenica scorsa il presidente aveva annunciato per i prossimi
giorni misure drastiche in risposta all'ondata di scontri e
violenze, escludendo tuttavia l'imposizione dello stato di
emergenza. (ANSA).
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