IL FIUME TICINO
Acque basse ma l’argine si sgretola
Amministrazione pronta a riparare il danno che non sembra causato da fenomeni naturali
Gli argini in pietra che delimitano il fiume Ticino nel tratto di viale Italia a Sesto Calende presentano chiari segni di danneggiamento. L’avvistamento casuale è stato fatto qualche giorno fa da una cittadina sestese.
«Domenica 10 marzo passeggiavo lungo il fiume - spiega Giovanna Gazzetta, presidente della sezione locale di Anpi - e ho notato la voragine che si è creata nella massicciata che fa da argine al fiume. In vari punti del muro di contenimento fino alla piazzetta sono visibili dei cedimenti seri. Vorrei sensibilizzare il Comune, peraltro già avvertito anche da altri cittadini».
Questo ennesimo segnale di degrado preoccupa la sestese, che commenta: «La mia voce è quella di tanti cittadini che alla vista di un tale disastro allargano le braccia sfiduciati. Io no e spero che un articolo sulla stampa possa sollecitare la pubblica amministrazione».
L’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Favaron – informato del danno – ha subito allertato i responsabili dell’ufficio tecnico che mercoledì hanno compiuto una verifica sul posto e constatato il deterioramento dell’argine.
Un evento certamente non originato da fenomeni naturali perché le pietre che compongono la massicciata sono cementate e difficilmente rimovibili se non con il contributo di qualche attrezzo.
«Non sappiamo a chi o cosa imputare il danno, ma è chiaro che non possa essere stato causato da innalzamenti del livello del fiume, vista la siccità che perdura. In ogni caso abbiamo pianificato la sistemazione dei tratti ceduti per la prossima settimana».
Il muro che delimita il fiume sulla sponda lombarda è di proprietà demaniale, spiega l’assessore, ma la sua manutenzione ricade nelle competenze del Comune. Pertanto sarà l’amministrazione comunale a mettere mano al portafoglio per riparare un’opera necessaria, soprattutto in caso di piogge o innalzamenti del livello delle acque, per proteggere la riva e anche “di facciata”, il cui danneggiamento rovina la suggestiva panoramica della città sul fiume.
Dalle imbarcazioni che percorrono l’ultima porzione sud del Lago Maggiore e il Ticino - suo diretto emissario - il tratto devastato è infatti ancora più visibile e antiestetico. La sua mancata riparazione potrebbe causare un ampliamento delle falle createsi nel muro e la conseguente caduta di pietre.
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