AMORI VIOLENTI
Sesto Calende, «Torna o ti uccido»: arrestato
Pugni sul cofano dell’auto, minacce, telefonate e messaggi a raffica: lei è terrorizzata
L’incubo della venticinquenne iniziò a maggio, quando rivelò all’ex fidanzato di aver avuto un aborto spontaneo.
L’ESPLOSIONE D’IRA
Il ventinovenne proruppe in un’esplosione di rabbia terribile e tra schiaffi, pugni e spintoni iniziò a gridare «Il figlio non è mio, mi hai tradito, ti ammazzo». Le teneva il volto stretto tra le mani, prese un cuscino e glielo premette sulla faccia, la tirò per i capelli, simulò un tentativo di suicidio ingoiando farmaci a caso.
Da quel giorno la giovane ha subito una progressione di violenza allarmante che nemmeno l’ammonimento del questore ha arginato. L’ultimo episodio risale al 23 agosto, quando il ventinovenne si è piazzato davanti alla sua macchina minacciando di ammazzarla e sferrando pugni sul cofano.
IN CARCERE
Da ieri il sestese è in carcere a Busto Arsizio, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip Franca Molinari su richiesta del pubblico ministero Martina Melita. Difeso dall’avvocato Manuela Scalia verrà interrogato lunedì dal giudice Marco Montanari.
La ragazza in questi mesi ha sviluppato invalidanti attacchi di panico perché ormai aveva solo una certezza: ogni suo passo, ogni suo spostamento, qualsiasi cosa facesse l’ex l’avrebbe seguita come un’ombra.
Il ventinovenne si piazzava sulla panchina davanti a casa e non si muoveva fino a quando lei non si palesava sull’uscio. La controllava sul posto di lavoro, si introduceva nella sua abitazione usando le chiavi che le aveva rubato, spostava le telecamere di sorveglianza, la bombardava di telefonate e messaggi, le metteva le mani addosso quando riusciva a ghermirla. Quando poi si accorse dell’esistenza di nuovo compagno prese di mira pure lui.
LA DENUNCIA
O almeno questo è ciò che la vittima ha verbalizzato in denuncia (confermato dalle dichiarazioni di una decina di testimoni), tanto che gli inquirenti hanno proceduto con urgenza a disinnescare una potenziale bomba a orologeria. Ora i carabinieri del luogotenente Giovanni Opessio approfondiranno tutti gli aspetti della narrazione, ma stando all’ordinanza se il ventinovenne non fosse stato fermato ci sarebbe stato il concreto pericolo «Di epiloghi drammatici della vicenda». Il comportamento del sestese risulta «realizzato con piena consapevolezza e intenzione e ha assunto un carattere di rilevante gravità».
Nei prossimi giorni il ragazzo avrà modo di chiarire la sua posizione.
Da maggio
la giovane ha subito una progressione
di stalking allarmante
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