IL LUTTO
Sesto piange Cristina Cozzi, una vita dedicata agli altri
Professoressa, si è spenta a 56 anni. Un mese fa la nomina a cavaliere al merito della Repubblica

È morta a 56 anni l’insegnante e madre “coraggio” la professoressa Cristina Cozzi. Un grave lutto ha colpito domenica sera, 22 dicembre, la città di Sesto Calende ma anche il mondo della scuola e del volontariato che piangono la prematura scomparsa della professoressa.
CAVALIERE DELLA REPUBBLICA
Solo un mese fa Sesto Calende ed il Rione Mulini, dove risiedeva, l’avevano plaudita dopo che la donna, malata di tumore, aveva ricevuto la nomina a cavaliere al merito della Repubblica italiana: onorificenza conferitale dal presidente Mattarella e consegnatale dal Prefetto di Varese per i suoi meriti a favore della comunità.
UNA VITA PER GLI ALTRI
Cristina Cozzi era una valida e appassionata docente di italiano all’istituto comprensivo “Ungaretti” di Sesto Calende. «Ha vissuto con coraggio, con dedizione, con serenità una vita piena di prove e di soddisfazioni, con lo sguardo rivolto alle persone che aveva intorno, uno sguardo profondo, attento al bene presente in ciascuno. Rigorosa con se stessa, paziente con gli altri, disponibile con tutti, sorridente alla vita, anche e soprattutto quando affrontarla è stato difficile», le parole commosse del marito Matteo Mainardi. Cristina era una presenza attiva volontaria dell’Unitalsi e del gruppo giovanile “L’antibradipo” durante gli anni universitari, è stata anche tra i fondatori dell’Associazione “Cittadini del mondo” svolgendo attività di docente di italiano per stranieri e ricoprendo il ruolo di segretaria dell’associazione stessa. Dopo aver conseguito la laurea in lettere ha iniziato una carriera come docente presso le scuole di Taino, Somma Lombardo, Arsago Seprio e Sesto Calende. Aveva adottato un figlio Maxim, ma poco dopo aveva scoperto un tumore che aveva costretto la donna ad abbandonare il volontariato per dedicarsi alla propria salute e a quella del figlio, cui veniva diagnosticata una disabilità cognitiva associata a un disturbo autistico. Le diverse ricadute del tumore non hanno interrotto l’impegno di Cristina nel mondo della scuola. La donna aveva messo a disposizione degli altri anche la sua competenza nel campo dell’adozione, diventato referente d’istituto per gli studenti adottati e prendendo parte attiva alla vita dell’associazione Famiglie per l’Accoglienza, composta da famiglie che vivono la realtà dell’adozione, dell’affido familiare e dell’accoglienza.
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