LUCI ROSSE
La lezione di Rocco: «Il porno è delle donne»
L’intervento dell’icona dell’hard a Busto Arsizio, dal palco di Comics&Games a Malpensafiere

Dal palco di Comics&Games a MalpensaFiere Rocco Siffredi risponde a distanza per la prima volta alla giornalista televisiva Lilli Gruber. «Il porno moderno è gestito dalle donne - dice -. Ora le donne hanno la loro rivalsa sugli uomini, hanno fatto bene a venire alla ribalta». Siffredi è un’icona dell’industria hard italiana, ad ascoltarlo c’è il pienone. Donne, uomini, ragazzine e ragazzini, molti giovanissimi. Dopo un inizio quasi scontato, tra la docuserie di Netflix, la pubblicità in cui veste i panni dell’idraulico e qualche battuta volutamente da bar, ieri pomeriggio a un certo punto Siffredi è passato all’attacco: «Rispondo per la prima volta alla signora Gruber dal palco di Busto Arsizio».
SENZA FRENI
Senza freni, usando il linguaggio privo di filtri e volutamente provocatorio, apre così a un discorso serissimo. Il tema del momento: accesso al materiale pornografico dal web, il diritto d’autore non rispettato oltre alle leggi sulla pornografia vietata ai minori di 18 anni. Ha parlato di Onlyfans rivolgendosi alle ragazzine che si vestono da Cosplayer in quel mondo softporno, rammentando che i materiali restano in circolazione e che si viene marchiati a vita. Ha affrontato anche il tema dell’intelligenza artificiale con le finte foto di nudo. Tornando alla risposta a distanza a Gruber, il “casus belli” con la giornalista conduttrice di Otto e mezzo su La 7 che ha pubblicato con Rizzoli il libro “Non farti fottere”, un’indagine sulmercato del porno. Nei giorni scorsi Gruber in una intervista a La Stampa ha rivelato che Siffredi è l’unico che non si è fatto intervistare. Gruber ha scritto il libro nell’ambito del suo lavoro «sulle donne e sulla loro immagine». Ha osservato «come la pornografia gratuita online sia la nuova frontiera del capitalismo maturo: lo sfruttamento intensivo del corpo, soprattutto femminile, in proporzioni mai viste prima».
LA REPLICA ALLA GRUBER
Ed è proprio da queste considerazioni che parte la replica: «Come mai la signora Gruber che si è occupata di politica per tutta la vita, non ha mai chiesto ai politici di bloccare i siti porno gratuiti su internet? Nel 2000, guadagnavo tantissimo. Io ho posto il problema quindici anni fa. E sai cosa mi hanno risposto? Sì, adesso dobbiamo prendere lezioni da Rocco Siffredi? Ma io avevo solo detto che avremmo avuto un problema e infatti il problema è arrivato». Il discorso del più famoso attore e produttore dell’industria del porno italiana è molto chiaro: quando denunciò i problemi e quello che sarebbe accaduto, nessuno lo prese sul serio. Anzi era stato sbeffeggiato, come una Cassandra. Così Siffredi ora dice la sua, a microfoni aperti e a ruota libera. Anche se in questo periodo non vuole avere a che fare con i giornalisti (ieri ha rifiutato anche uno scambio di battute con La Prealpina).
REGOLE DA RISPETTARE
«È stato quello il momento dell’innesto, la genesi della generazione confusa che abbiamo oggi - spiega riferendosi all’accesso gratuito al materiale pornografico sul web -. Noi pornografi abbiamo sempre rispettato tutte le regole». «Sembra che ora io ce l’abbia con la Gruber - aggiunge poi -, ma non è così». Anzi rivela di nutrire un debole nei suoi confronti, e che sia stata uno dei suoi sogni erotici. «Il mio non vuole essere un messaggio contro di lei - continua Siffredi -. Ma non può fare della pornografia solo un discorso di maschi e machismo e dire che le donne sono tutte vittime». Il motivo? «Il 99,9 per cento del materiale su Onlyfans è gestito da profili privati femminili». «Poveri maschi che pagate - è la chiosa -. Il porno moderno è gestito dalle donne».
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