VARESE
Silvia Priori: Elena di Sparta e la resistenza delle donne

Elena, la donna più bella del mondo, era sposa del re di Sparta Menelao e mamma di Ermione: fu rapita dal principe troiano Paride, al quale era stata promessa dalla dea Afrodite come premio se avesse concesso il pomo d’oro della bellezza a lei, e non a Era o Atena. A causa di questo sgarbo scoppiò la guerra di Troia: Menelao e il fratello Agamennone organizzarono una spedizione per riportare Elena a Sparta. Questo racconta il mito. Ora uno spettacolo di Silvia Priori rilegge la storia con altri occhi: «Elena di Sparta» debutta venerdì 1 giugno a Varese inaugurando il festival itinerante «Terra e laghi», giunto alla dodicesima edizione e organizzato anche questo dall’infaticabile attrice e regista di Teatro Blu di Cadegliano Viconago.
È proprio Silvia Priori a spiegare il significato del suo testo, che punta a ribaltare il mito e a restituire a Elena la sua dignità di donna, facendone un esempio di resistenza al femminile: «La mia Elena è una donna sola, che ormai vecchia e sfiorita, rivive in un percorso a ritroso i momenti decisivi della sua vita tumultuosa interrogandosi su ciò che è effimero e ciò che è sostanziale. È una donna come ce ne sono tante, che sogna la felicità e l’amore puro. Combatte contro gli dei che le hanno dato in dono la bellezza, di cui è stata vittima senza considerarla mai un valore». E ancora: «Elena è un archetipo, una figura immortale di donna che combatte come Ermengarda, la Monaca di Monza, Maria Stuarda, Anna Bolena, Giovanna d’Arco, donne sconfitte dalla loro stessa ambizione di essere vive e pensanti».
Un testo molto ambizioso, per il quale Priori - che ne è anche protagonista, oltre che regista con Renata Coluccini - si è avvalsa della collaborazione di docenti di letteratura e storia greca delle Università di Milano (come Eva Cantarella), dell’Insubria e della Svizzera italiana. La figura di Elena è stata studiata e approfondita su testi di Omero, Euripide, Hofmannstal e Ritsos. Il risultato è uno spettacolo su bellezza, ricerca della felicità e resistenza. Uno spettacolo che mescola teatro, danza orientale (con le ballerine Selene Franceschini, Barbara Mulas, Francesca Russo e Giorgia Santagostino), musiche epiche (di Marcello Franzoso, con canzoni di Alberto Casanova), con scene del pittore di Cadegliano Viconago Luigi Bello.
«Terra e laghi» si apre il 1° giugno a Varese con «Elena di Sparta» e prosegue fino al 23 novembre con 80 proposte in 65 comuni del territorio in cui la rassegna si è radicata: l’Insubria e la cosiddetta Macroregione Alpina, a cavallo tra le Prealpi e la Svizzera. Oltre ai numerosi titoli di Teatro Blu (anche il recente «L’ultimo lenzuolo bianco» coprodotto con altre compagnie di Varese), sono attesi spettacoli di 250 artisti da tutta l’Europa.
Lo spettacolo è preceduto da una lezione aperta sulla resistenza femminile dall’età greca ad oggi in programma alle ore 18 al Salone Estense del Comune di Varese. Intervengono: Rossella Dimaggio, Assessore alle pari opportunità del Comune di Varese; Amalia Kolonia, Carla Castelli, Silvia Romani, docenti all’Università degli Studi di Milano; Paola Biavaschi e Alessandro Ferrari docenti di Uninsubria; Francesca Berlinzaghi docente all’Università della Svizzera Italiana di Lugano e Giuseppina di Maria, presidente dell’Unitre di Varese.
Silvia Priori, «Elena di Sparta», prima nazionale e inaugurazione di «Terra e laghi» 2018 - Venerdì 1° giugno a Varese, Teatro Openjobmetis, piazza Repubblica, ore 21, ingresso libero.
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