PRODUZIONE E AMBIENTE
Venti aziende a rischio incidente nel Varesotto
Prevenzione e controllo: convegno organizzato da Arpa Lombardia 49 anni dopo il disastro di Seveso

Sono circa 250, oltre il 25% del totale nazionale, le aziende a rischio di incidente rilevante In Lombardia. Una ventina di siti industriali e produttivi a rischio si trovano nel Varesotto. A ricordarcelo Arpa a quasi 49 anni del disastro diossina dell’Icmesa di Seveso. Proprio Arpa Lombardia ha organizzato a Palazzo Lombardia, in collaborazione con il Corpo Nazionale di Vigili del Fuoco, l’Inail, la Prefettura di Milano e l’Università dell’Insubria, una giornata di lavoro dal titolo: “Analisi del rischio: linee guida e ruolo degli Enti nella direttiva Seveso”.
PREVENZIONE E CONTROLLO 49 ANNI DOPO SEVESO
Un convegno nel corso del quale Arpa Lombardia ha dato il via a un percorso volto alla definizione di un primo documento condiviso a livello nazionale e internazionale da soggetti pubblici e privati. L’obiettivo è quello di fornire un modello omogeneo attraverso linee guida operative per i siti produttivi già interessati dalla normativa europea tesa alla prevenzione e al controllo dei rischi di accadimento di episodi con gravi ricadute.
«È passato quasi mezzo secolo dall’incidente avvenuto a Seveso. Un disastro ambientale che ha segnato la sensibilità collettiva. È fondamentale mettere al centro la prevenzione per diffondere una cultura condivisa su sicurezza, salute e tutela ambientale. Regione Lombardia e il sistema regionale sono impegnati in questa direzione», ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione.
Gli ha fatto eco la presidente di Arpa Lombardia Lucia Lo Palo: «La prevenzione il monitoraggio e il lavoro metodico quotidiano sono fondamentali per evitare situazioni come quella avvenuta a Seveso quasi 50 anni fa. L’ausilio della digitalizzazione e della tecnologia ci consentono oggi di avere un riscontro di dati puntuale e preciso. Siamo chiamati a sfide ambientali decisive. Lo sviluppo e la ricerca protagonisti di questa epoca, anche attraverso l’applicazione dell’intelligenza artificiale, rendono incidenti come quello di Seveso non più possibili o verificabili».
LE LINEE GUIDA
«Le nuove linee guida – ha aggiunto Fabio Cambielli, direttore generale di Arpa – puntano a uniformare i processi e ridurre i tempi delle valutazioni tecniche. L’adesione a questa giornata è un segnale importante. Un risultato come questo è stato possibile grazie alla proficua collaborazione tra Enti, in particolare con i Vigili del Fuoco».
Le province con la maggiore concentrazione di siti produttivi a rischio si trovano nella città metropolitana di Milano (61 stabilimenti) e nelle province di Brescia (40) e Bergamo (39). A seguire, Pavia, Varese, Monza e Brianza e Lodi, ognuna con 18-20 siti produttivi.Il documento, i cui lavori si concluderanno entro luglio, sarà sottoposto alla valutazione del Comitato Tecnico Regionale Lombardia e costituirà un riferimento operativo per gli istruttori coinvolti nella prevenzione e nella gestione del rischio industriale.
Luca Testoni
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