TRAGEDIE
Slavine killer da Alagna a Cortina
Muoiono due uomini e una donna vittime delle valanghe che hanno colpito tutto l’arco alpino

Valanghe “killer” sulle montagne italiane. Sono tre gli escursionisti morti in poche ore a causa delle slavine che hanno interessato l’intero Arco alpino, spazzato nelle scorse ore da un forte vento che ha reso instabile la neve.
In Piemonte, dove il rischio valanghe era classificato tra il medio e il forte, uno snowboarder di 32 anni è stato travolto da una slavina nei pressi del passo della Civera, a 2.800 metri sopra Alagna Valsesia (Vercelli).
Faceva parte di un gruppo di quattro scialpinisti: due, coinvolti solo in parte, sono usciti da soli dalla neve, mentre un terzo è sceso a valle alla ricerca del segnale telefonico.
L’allarme è scattato poco prima delle 13; sul posto l’elicottero del 118, con un tecnico e l’unità cinofila del Soccorso alpino. Lo snowboarder, Daniele Fizzotti di Pray, nel Biellese, è stato trovato dopo una cinquantina di minuti, a sessanta centimetri di profondità. Trasportato in codice rosso all’ospedale di Borgosesia, è morto poco dopo per il grave stato di ipotermia.
Più o meno alla stessa ora la guida alpina Roberto Ferraris, 49 anni, veniva travolta da una valanga in Valtournanche, nella zona di punta Fontana Fredda, a circa 2.300 metri sopra la frazione Cheneil, in Val d’Aosta. L’uomo, che faceva parte del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cervinia, stava facendo scialpinismo da solo quando la valanga si è staccata sotto i suoi piedi, trascinandolo a valle per centinaia di metri. A chiedere l’intervento dei soccorsi la moglie, che lo aspettava a casa, ma i soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
È una donna altoatesina di 62 anni, invece, la vittima della valanga che l’ha fatta precipitare in un crepaccio roccioso sull’Alpe di Siusi durante una passeggiata con le ciaspole.
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