LA CRISI
Smart, i sindacati spulciano i bilanci
La Fiom: «In tre anni mai perdite». Il sindaco: «Pieno sostegno ai dipendenti»

Inevitabile che prese di posizione e dubbi sulle possibili responsabilità si susseguano. Ieri l’ex amministratore delegato, Glauco Amonini, ha reagito a un passaggio di un comunicato, targato Fiom Cgil, nel quale veniva accusato di essere sfuggito alle proprie responsabilità, abbandonando la nave una volta scoperta la situazione dei conti.
L’ad ha sostenuto di essere stato estromesso, rivendicato la bontà del lavoro svolto in azienda per 20 anni, ricordato l’aumento del fatturato e l’espansione occupazionale di cui è stata protagonista Smart in un passato anche recente, attribuito all’attuale gestione la perdita di commesse fondamentali.
Non il suo successore ma ancora la Fiom controreplica con alcuni interrogativi, affidati a una nota diramata da Domenico Lumastro.
«Non intendiamo entrare nelle vicende interne dell’azienda - si legge -. Né conosciamo i motivi che avrebbero “costretto” Amonini a rassegnare le dimissioni. Ci risulta incomprensibile, però, il motivo per cui, analizzando i bilanci degli ultimi tre anni, non risultano perdite economiche, mentre nella dichiarazione alla stampa parla di “perdite subite negli anni della crisi”. Sarebbe, poi, buona cosa chiarire i motivi che hanno determinato nella verifica della semestrale 2017 perdite che si aggirerebbero intorno alla metà del fatturato dell’anno precedente».
Posto che l’individuazione di eventuali responsabilità è questione tecnicamente complessa, restano le ombre che si allungano su 140 posti di lavoro e su altrettante famiglie. Così Nicola Poliseno, primo cittadino di Cassano, 350 realtà produttive locali visitate negli ultimi anni (Smart srl inclusa) e un incontro con l’attuale amministratore delegato appena spuntato dall’agenda degli appuntamenti: «Le porte del Comune sono aperte per esaminare i singoli casi di dipendenti cassanesi che dovessero trovarsi in difficoltà. Resta il rammarico per un’azienda fino a poco tempo fa leader in un settore che galoppa. Unica consolazione: se anche le cose andassero male, è possibile che i dipendenti Smart, spesso giovani e con una solida preparazione tecnica, trovino una nuova occupazione in tempi ragionevoli».
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