MUSEO ARCHEOLOGICO
Sogni a colori di Chagall e Missoni

Così diversi, così simili. Non si sono mai incontrati l’artista Marc Chagall (1887-1985) e lo stilista e imprenditore Ottavio Missoni (1921-2013). Eppure le loro esistenze si uniscono in trame e orditi inaspettati ma coerenti nella mostra «Marc Chagall - Ottavio Missoni. Sogno e colore», curata da Luca Missoni con la direzione artistica di Sara Pallavicini e Giovanni Lettini, prima puntata di una serie di esposizioni che vorrebbero portare il linguaggio dell’arte moderna nella sede - appena riallestita - del Museo archeologico di Sesto Calende, famoso per custodire i ritrovamenti della civiltà di Golasecca.
Entrambi costretti ad abbandonare la terra natia, la loro arte è memoria delle tre patrie: Vitebsk, in Bielorussia, per Marc Chagall, insieme alla Francia, dove si rifugia come ebreo, e agli Stati Uniti. La Dalmazia, lasciata ventenne e con una brillante carriera da atleta, per Missoni, che dopo una lunga prigionia in Egitto durante la guerra si sposta a Trieste, Milano, Gallarate e Sumirago, dove si stabilisce.
Accomunati dall’amore per l’arte: Chagall si forma all’Accademia russa di Belle arti di San Pietroburgo, Missoni frequentando la «banda di Brera», artisti «liberi di testa» come Crippa, Peverelli, Tadini, Dova, Morlotti, fotografi come Ugo Mulas, Alfa Castaldi, Dondero. Entrambi legatissimi alla moglie: Bella è musa di Marc, Rosita colei che ispira e applica il lavoro artistico di Ottavio.
«Il colore è parte integrante del mio Dna», confessava Missoni. «Dalla Dalmazia e da Ragusa ho portato con me i blu e i rossi aranciati. I gialli caldi screziati d’oca e marrone. Non possono mancare i neri che amalgamano. E poi il viola, mio colore prediletto».
Il colore l’elemento alchemico che più unisce Missoni e Chagall: «Nel riflettere su questo connubio e su come affiancare le opere in mostra - afferma Luca Missoni - rivedevo i colori di Chagall nei lavori di mio padre».
L’esito è un dialogo serrato e suggestivo tra le tavole dal ciclo della Bibbia e le litografie dalla serie dell’Esodo di Chagall e i tessuti, i disegni e sei arazzi patchwork di Missoni, tra cui il più grande sarà esposto nella Sala degli Arazzi all’ultimo piano del Maga di Gallarate, da poco sistemata con una collezione permanente.
«Marc Chagall - Ottavio Missoni» - Sesto Calende, Museo Archeologico, fino al 31 dicembre, da martedì a venerdì 10.30-12.30 e 14.30-18, sabato e domenica 10.30-18, ingresso 7/5 euro.
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