INDAGATO PER “PIRATERIA STRADALE”
Rogatoria per una multa presa in Svizzera
Limite di velocità abbassato per lavori nel Canton Uri: solbiatese lo sfora di 26 chilometri all’ora. Interrogato dai carabinieri

È il 2 di gennaio, sono le 19, mancano almeno tre ore e mezzo per arrivare a casa da quel punto sperduto del Canton Uri. Il cinquantunenne è reduce dal capodanno ad Amsterdam trascorso con gli amici, il viaggio è lungo ma lui non ha fretta. In Svizzera non è mai conveniente avere fretta quando ci si mette al volante e lui - come chiunque abiti a pochi chilometri dal confine e che quindi almeno una volta nella vita è si è spinto fino a Mendrisio - lo sa bene. Passano sei mesi, è estate piena, il cinquantatreenne viene contattato dai carabinieri: lo attendono in caserma, accompagnato dal difensore, per un interrogatorio per rogatoria. L’autorità giudiziaria elvetica lo indaga per il reato previsto dal codice federale di «pirateria stradale».
MACH 10
Non ha infranto il muro del suono il solbiatese che ieri mattina, venerdì 26 luglio, assistito dall’avvocato Lara Paladino, è stato sentito dai carabinieri di Fagnano. I LAVORI E IL LIMITE ABBASSATO
Il ministero pubblico gli contesta l’eccesso di 26 chilometri orari rispetto al limite. Viaggiava a 86 chilometri all’ora lungo un tratto di autostrada in cui la velocità massima consentita è di 90. Ma c’erano i lavori in corso e quindi gli automobilisti non potevano andare oltre i 60. Nessun dubbio sul fatto che la variazione fosse segnalata, la pignoleria svizzera, che in territorio germanofono raggiunge picchi inarrivabili, non contempla sviste di questa natura. Il solbiatese non lo mette neppure in discussione: «Ma io non ho visto il cartello, altrimenti avrei immediatamente rallentato e rispettato i limiti».
TECNOLOGIA SOFISTICATA
Il cinquantatreenne non ha potuto fare altro che ammettere di essere il pirata della strada che gli svizzeri intendono perseguire: gli atti inviati per rogatoria includono fotografie di altissima risoluzione e scattate con un sistema radar infallibile. Le telecamere riprendono e immortalano simultaneamente sia il volto dell’automobilista che il retro del veicolo e quindi la targa. Un primo piano schiacciante, a prova di furbetti italiani sempre pronti a scaricare gli attentati alla sicurezza stradale sulla nonna ultracentenaria.
FORMULA 1
La verità è che in Svizzera sarebbe meglio girare con i mezzi. Il codice della strada elvetico è un settore di legge a sé stante , un’area legislativa complessa, con una moltitudine di norme la cui violazione può comportare - oltre alla revoca della patente - multe, ammende e pure la reclusione. Le infrazioni vengono valutate in tre fasce: lievi, moderate e gravi. Un esempio di imprudenza minore? La perdita del controllo dello scooter a causa di un animale incrociato durante il tragitto. Moderatamente pirata è chi non tiene la distanza di almeno 0,8 secondi dal veicolo che precede, oppure chi non sbrina completamente il parabrezza. Forse è per questo che, oltrepassato il Gaggiolo, gli svizzeri diventano tutti Max Verstappen.
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