IL CASO
Volpe non si fa l’autocerificazione: multato
Pochi giorni di libertà e subito una sanzione per violazione del decreto ministeriale
Pochi giorni di libertà dopo sedici anni di reclusione e subito ha trasgredito le normative imposte dal Governo.
Andrea Volpe, il quarantaquattrenne pentito delle Bestie di Satana, è stato fermato ai Lidi di Comacchio da una pattuglia ferrarese che gli ha chiesto l’autocertificazione e il motivo inderogabile per cui si trovasse in giro invece che essere chiuso in casa a proteggere se stesso e gli altri dalla pandemia. E il sommese pluriomicida - che nel frattempo si è trasferito in Emilia Romagna - non ha avuto alcuna spiegazione plausibile da fornire alle forze dell’ordine.
L’esigenza di sgranchirsi le gambe dopo una detenzione che durava dal 24 gennaio 2004 e conclusa pochi giorni fa, non è stata sufficiente. E quindi Volpe è stato sanzionato ai sensi del decreto legge del 25 marzo con una multa di 400 euro.
Non male come debutto riabilitativo in società. La notizia della sua scarcerazione settimana scorsa è stata un colpo duro da incassare per le famiglie delle vittime uccise dal branco. Non ci sono certo stati comitati di accoglienza per lui, né parole di incoraggiamento. La pena di vent’anni l’ha espiata ma la scelta di restare nel Ferrarese (dove ha scontato la condanna) è sembrata la più opportuna.
A Volpe - che si è convertito alla fede evangelica - di amici si può dire che non gliene siano rimasti: una buona parte - compresa la sua ex fidanzata Mariangela Pezzotta - l’ha assassinata senza un minimo scrupolo. I superstiti - tra cui l’altra ex compagna Elisabetta Ballarin - li ha fatti finire in galera decidendo di collaborare con la giustizia. Meglio le spiagge adriatiche che i boschi della brughiera.
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