LA PROSPETTIVA
Nuova casa di riposo a Somma: decisione entro un mese
Ieri sera consiglio comunale aperto: il presidente della Fondazione Girasole ha fissato la scadenza per scegliere dove realizzare la struttura

«Nell’arco di un mese decideremo dove realizzare la nuova casa di riposo». Una scadenza che il presidente della Fondazione Girasole, Claudio Montagnoli ha dato ieri (mercoledì 5 febbraio) al termine di un consiglio comunale aperto in cui, a tratti, si sono scaldati un po’ gli animi. Una prospettiva che fa tirare un sospiro di sollievo e che, stando a quanto emerso nel corso della seduta, non sarebbe poi così irrealizzabile come scenario. Infatti come affermato da Montagnoli a più riprese, e come ribadito anche dal sindaco Stefano Bellaria, una proposta sul tavolo c’è già ed è stata ribadita da parte dell’operatore a fine gennaio. Dai banchi dell’opposizione e della maggioranza però sorge spontanea una domanda: come mai il presidente ha detto che siamo all’anno zero per la nuova casa di riposo? Così come altre dichiarazioni non sono proprio andate a genio a molti
ANNO ZERO
Montagnoli lo aveva già detto a dicembre scorso a margine della presentazione dell’accordo con Asst Valle Olona, «siamo all’anno zero». Un concetto ripreso in aula ma che non ha incontrato il favore dei consiglieri. Così come non è piaciuta (sia alla maggioranza sia all’opposizione) l’ipotesi avanzata ad inizio seduta di affidare ad un consulente della Liuc di Castellanza di valutare altre proposte. «Perché ripartire da zero esplorando altre offerte?» interviene Claudio Brovelli (Sinistra per Somma) «io verificherei se l’operatore è ancora interessato e cercherei di correre, c’è il tempo per fare una trattativa ed un contratto seri». Sul punto interviene anche il primo cittadino. «Non si capisce per quale motivo occorra ripartire dal via a fronte di una manifestazione chiarissimo di chi è intenzionato a realizzare a Somma Lombardo una rsa - sottolinea il capo della giunta di centrosinistra - come amministrazione ci facciamo carico di accelerare il più possibile l’iter perché per noi è importante trovare una soluzione collocando i girasole nel luogo più adatto e, magari, sanare una ferita aperta in città». La ferita, in questo caso, è l’ex Lanificio da tempo inutilizzato e che potrebbe essere al centro del progetto dando il via anche ad un intervento di rigenerazione urbana.
UNA VITTORIA CHE E’ UNA SCONFITTA
Manuela Scidurlo (Fratelli d’Italia) e Alberto Barcaro (Noi per Somma) non hanno dubbi, la proroga di nove anni non deve essere vista come una vittoria ma come una sconfitta. «La proroga di nove anni non è una vittoria - incalza Scidurlo - lo è la posa della prima pietra». «Abbiamo perso tempo - fa eco Barcaro - sapevamo dell’esistenza di alcuni problemi ma sono stati gestiti male perché non c’è stata lungimiranza». Posizione condivisa anche dall’ex presidente del Girasole, Daniele Consonni. «Ma un operatore può prendere in giro un cda per più di due anni? - domanda l’esponente di Fdi - si, se il cda dorme e non ha visione». Ed ancora: «Si dice che siamo all’anno zero? Nei prossimi 9 anni spenderemo più di un milione di affitto e 220 mila euro per dei lavori di messa in sicurezza di un immobile che non è nostro. Io non ho mai alzato il telefono per chiedere aiuto alla politica e non è stata una strada in discesa ma in salita».
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